Scontro con il Comune sull’organizzazione degli spettacoli che si tengono a Santo Spirito. E Camilla Speranza rincara la dose chiedendo di nuovo una protezione ai piedi delle scalinate della Basilica
“La comunità agostiniana di Santo Spirito non era a conoscenza del programma degli eventi organizzati sul sagrato di competenza della comunità agostiniana, e la stessa amministrazione è ben consapevole di questo”. E’ scontro tra gli Agostiniani e il Comune per le nuove polemiche a seguito dei “concerti” organizzati dall’Estate Fiorentina sull’ingresso principale della basilica. Nei giorni scorso il priore di Santo Spirito aveva lamentato come il sagrato fosse “un luogo sacro e non un palco”. Gli aveva risposto il neo assessore alla cultura Alessia Bettini a mezzo stampa sostenendo di “averlo contattato alla vigilia dell’inizio degli eventi in piazza, in continuità con quanto realizzato l’anno scorso”.
Ora la controreplica di Padre Pagano il quale sottolinea come sia falso parlare di continuità con l’anno scorso perché “anche in quella occasione sono arrivati nel nostro chiostro con un manifesto pronto e a quel punto abbiamo chiuso non uno ma due occhi (considerata anche la qualità degli spettacoli) e abbiamo richiesto di non ripetere più quella modalità ma di essere consultati in anticipo sulla programmazione. E solo a questo punto (se considerati idonei gli spettacoli al luogo sacro) avremmo dato il nostro consenso. Ma come è evidente, si è ripetuta la stessa storia e solo l’arroganza ha fatto ripetere gli stessi sistemi. Desideriamo dire a tutta la città di Firenze che Santo Spirito ha un altro concetto di evento culturale. Vogliamo confrontarci almeno su questo? Altrimenti saremo costretti a subire sul nostro sagrato esperienze che di tutto sanno tranne che di cultura”.
A Favore degli Agostiniani si schiera Camilla Speranza, portavoce del Comitato dei residenti in Santo Spirito: “Ma è cultura o carnevale?”. Che poi rincara la dose: “Il punto è che nessuno spettacolo dovrebbe essere svolto sul sagrato della Basilica. Scalinate e sagrato dovrebbero essere chiuse la sera alle 19 e vigilate di giorno. Una protezione ai piedi delle scalinate, lungo tutto il perimetro della Basilica, salvaguarda il sagrato ed evita la concentrazione di troppe persone in un unico luogo, diventato tristemente la vasca di contenimento dello sballo. Gli spettacoli sul sagrato sono un alibi della amministrazione. Terminato lo spettacolo si torna al degrado umano che i residenti e la Basilica subiscono specialmente le famiglie più modeste, i residenti più fragili, più poveri, più anziani, più malati, che non possono permettersi di fuggire, di andarsene in una seconda casa, di comprare altrove, o che hanno troppi ricordi da lasciare in balia del vento predatorio di Santo Spirito”.