La sezione fiorentina dell’organizzazione per la tutela del patrimonio naturale e storico: “La vicenda della ruota è un esempio che richiama alla mente azioni di governo di stampo podestarile”
Inaccettabile l’accostamento del Soprintendente Andrea Pessina alle “persone che non rispondono ai cittadini ma alla fine solo a se stessi”. La pensa così la sezione fiorentina Italia Nostra dopo il duro attacco del sindaco Dario Nardella al responsabile dell’organismo di tutela e salvaguardia del territorio per il “Niet” arrivato da Piazza Pitti alla proroga chiesta dall’amministrazione comunale di altri 45 giorni della ruota panoramica di 55 metri installata nel giardino monumentale della Fortezza.
Così, a 48 ore dal nuovo capitolo della guerra infinita tra Palazzo Vecchio e Soprintendenza (restyling dello stadio, pensiline alle fermate delle tramvie, pubblicità di una notissima carta di credito sponsor di F-Light proiettata sulla facciata dell’Istituto degli Innocenti) è l’organizzazione per la tutela del patrimonio naturale, artistico e storico nazionale a replicare duramente al primo cittadino fiorentino che avrebbe già interessato il ministro delle infrastrutture Giovannini per le pensiline e si appresterebbe a parlare con quello della cultura Franceschini. Sul tavolo ci sono 400 milioni di euro in opere pubbliche finanziati anche con i fondi Pnrr che vanno concluse entro il 2026 per non perdere i finanziamenti Ue. Un’occasione troppo importante secondo Nardella per non essere colta a causa dei “Niet” della Soprintendenza.
“Questa critica – spiega una nota – al di là delle questioni di contenuto pone anche questioni altrettanto importanti di forma, cioè di rispetto delle Istituzioni della Repubblica che dovrebbe essere alla base dell’azione amministrativa di chi ha avuto una delega elettorale a questo scopo. Pertanto, vorremmo invitare ancora una volta il Sindaco a interrogarsi su “come si governa la città”. La vicenda della ruota panoramica, a nostro avviso, contraddice quanto prescritto dall’art. 9 della Costituzione Italiana e dal vigente Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, e costituisce un esempio che richiama alla mente azioni di governo di stampo podestarile”.
Per la sezione fiorentina di Italia Nostra è altrettanto inaccettabile che “di fronte a pareri contrari dell’autorità statale competente, si arrivi addirittura a minacciare pubblicamente interventi sul Governo centrale per delegittimare o esautorare il Soprintendente. Oltre che irrispettosa, tale presa di posizione potrebbe rivelarsi controproducente per il Sindaco e la sua Giunta di governo, come dimostra l’esito delle iniziative condotte dagli stessi che prevedevano inizialmente la demolizione dello Stadio A. Franchi”.
E ricordano che Pessina è un funzionario di un organo periferico dello Stato che ha il compito specifico di soprintendere all’attuazione di quanto da Costituzione e Codice. “Un Sindaco – conclude la nota – prima di qualsiasi cittadino, dovrebbe non solo ricordarsi di tale obbligo, ma considerare questo ufficio statale un’importante risorsa di sostegno nella difficile e complessa opera di tutela e di conservazione del patrimonio culturale di una città d’arte quale Firenze”.