Il fondatore di Emergency è morto a 73 anni mentre si trovava in Normandia. Il ricordo commosso di Brenda Barnini, sindaco di Empoli che lo aveva insignito della più alta onorificenza cittadina. ” Quel filo continuerà a tenerti legato alla nostra città e a renderci tutti debitori nei tuoi confronti”
E’ morto a 73 anni Gino Strada mentre si trovava in Normandia. Il co-fondatore di Emergency aveva 73 anni ed era malato di cuore. L’Ong — cui aveva dato vita con la moglie Teresa Sarti nel 1994 — ha costruito ospedali e posti di primo soccorso in 18 Paesi, curando 11 milioni di persone. Strada lascia la figlia Cecilia, avuta dal primo matrimonio con Sarti, che è scomparsa nel 2009. Di recente si era risposato, a Milano, con Simonetta Gola.
Classe 1948, Gino Strada era nato a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, in quella che un tempo era la città più “rossa d’Italia”. Laureato in Medicina e Chirurgia alla Statale di Milano, si specializza in Chirurgia d’Urgenza. Per completare la formazione da medico-chirurgo, negli anni Ottanta vive per 4 anni negli Stati Uniti, dove si occupa di chirurgia dei trapianti di cuore e cuore-polmone a Stanford e a Pittsburgh. Si sposta poi in Inghilterra e in Sud Africa, dove svolge periodi di formazione presso l’ospedale di Harefield e presso il Groote Schuur Hospital di Città del Capo, l’ospedale che vide il primo trapianto di cuore a opera di Christian Barnard.. Nel 1988 decide di applicare la sua esperienza in chirurgia di urgenza all’assistenza dei feriti di guerra. Fino al 1994, lavora con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra in Pakistan, Etiopia, Tailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia, Bosnia. Ed è qui che decide di fondare un’organizzazione indipendente che porti aiuto e sostegno medico alle vittime di guerra, la conosciutissima Emergency.
La notizia della scomparsa ha fatto subito il giro del mondo e in questi momenti sono tantissime le reazioni e i commenti ai più alti livelli. Ma Gino Strada aveva anche un legame profondo con la Toscana e in particolare con la città di Empoli che gli aveva conferito la cittadinanza onoraria nel 2001 e lo aveva insignito l’anno successivo del premio Sant’Andrea d’oro, massima onorificenza cittadina. “Piange il cielo e piange la terra, così arida in questi giorni – lo ricorda commossa il sindaco Brenda Barnini -. Cittadino onorario di Empoli con il voto unanime del Consiglio Comunale e insignito nel 2002 dal Sindaco Vittorio Bugli con il S.Andrea d’oro. Quel filo continuerà a tenerti legato alla nostra città e a renderci tutti debitori nei tuoi confronti. Gino Strada era un combattente, un chirurgo, un pacifista praticante che ha portato nei luoghi più vicini all’inferno ospedali e speranza. Muore in un tempo così brutto, pieno di malessere e distacco. Grazie per tutto ciò che sei stato e hai fatto”. Le bandiere esterne al palazzo Municipale e in piazza del Popolo, insieme al Gonfalone collocato all’interno, sono state listate a lutto. Strada Gino resterà per sempre un grande amico di Empoli, perché come disse sua moglie, Teresa, nel 2001, «io e Gino, qui, ci sentiamo a casa».
Così lo ricorda Eugenio Giani, presidente della Regione: “Un uomo che si è da sempre donato agli altri e che sicuramente mancherà a molti di noi. Grazie per ciò che ha fatto qui sulla terra, riposa in pace Gino Strada. Con il suo impegno ha tolto il velo a ogni guerra mostrandocela attraverso il volto e le sofferenze delle vittime civili. Ma attraverso Emergency ha realizzato ospedali che sono una straordinaria risorsa sanitaria nelle zone più difficili del pianeta, ospedali che danno risposte fondamentali a tante persone ferite, ma che rappresentano anche un fondamentale presidio di umanità”. E il sindaco di Firenze Dario Nardella aggiunge: “L’Italia e il mondo perdono un grande uomo che ha trascorso la vita al fianco dei più fragili. Firenze ringrazia Gino Strada per tutto quello che ha fatto e si stringe al dolore della sua famiglia e di Emergency. Ricordo ancora i suoi racconti di tanti anni fa al Mandela Forum, in occasione del tradizionale raduno dei volontari di Emergency. Le sue doti umane e la sua dignità sono da prendere ad esempio nella difesa dei cittadini più deboli”.
Foto di Luca Grillandini