Le operazioni di restauro, per un costo di 300mila euro, inizieranno a primavera quando il livello dell’acqua dell’Arno sarà più basso e consentirà di lavorare senza il rischio di piene
E’ una delle più belle terrazze di Firenze e consente di affacciarsi sull’Arno dal Lungarno Anna Maria Luisa dei Medici, con alle spalle il piazzale degli Uffizi e vista impareggiabile su Ponte Vecchio. Ma l’esposizione agli agenti atmosferici ne ha causato il progressivo deterioramento e per la Terrazza Vasariana è giunto il momento del completo restauro. I lavori prevedono un costo di 300 mila euro, cominceranno in primavera e dureranno sei mesi. La delibera è stata firmata dal sindaco e assessore alla cultura Dario Nardella.
“Non smettiamo mai di prenderci cura del nostro patrimonio artistico e architettonico – Nardella -. La manutenzione, la conservazione e la valorizzazione dei nostri beni culturali non sono venute meno neppure durante il periodo più duro della pandemia e ci sembrano un’occasione da non sprecare per la ripartenza. Da questa Terrazza offriamo una delle viste più suggestive di Ponte Vecchio e vogliamo che anche le balaustre, i corrimano, gli elementi in pietra ma anche tutta la parte sottostante, invisibile ai più, siano riportati alla bellezza originaria”. Le operazioni di restauro prevedono il recupero degli elementi lapidei che compongono la balaustra, le cornici, le mensole che sorreggono le volte, gli intonaci, e infine il consolidamento strutturale anche della parte superiore.
Saranno tolte le erbacce e saranno effettuate operazioni di pulitura a mano e con impacchi chimici. Ove necessario si effettueranno stuccature e sigillature, nonché il consolidamento della muratura. Per operare il consolidamento strutturale si rende necessario provvedere alla rimozione della pavimentazione in pietra della terrazza e del piccolo marciapiede fino alla carreggiata e al consolidamento del sottofondo e del massetto. A intervento eseguito sarà rimesso il lastrico originale. Le finestre sotto le volte saranno dotate di nuove reti antivolatili. Il cantiere inizierà a primavera quando l’acqua dell’Arno sarà più bassa e consentirà di lavorare senza rischi di piene.