Anteprima mercoledì 18 al cinema La Compagnia con Cristina Acidini, Eugenio Giani e Luigi Nepi. L’opera si fa strada lungo il percorso artistico ed esistenziale dell’artista fiorentino morto a 76 anni nel 2019
Il film documentario “Il pittore dei due mondi” di Lorenzo Borghini, regista fiorentino classe 1988, un viaggio intimo nell’universo di uno dei più grandi artisti del Novecento italiano, Luca Alinari (Firenze, 1943-2019), sarà proiettato in prima italiana mercoledì 18 gennaio, alle 21, al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r; ingresso 6€ intero, 5€ ridotto). In sala saranno presenti il regista, la sceneggiatrice Viktoria Charkina, la storica dell’arte Cristina Acidini, il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il critico cinematografico Luigi Nepi, introdotti dal giornalista Fabrizio Borghini. Il film sarà in programma a La Compagnia anche giovedì 19 gennaio alle 17 e venerdì 20 gennaio alle ore 15 (per acquistare i biglietti dal link https://www.cinemalacompagnia.it/evento/il-pittore-dei-due-mondi/). Inoltre il documentario sarà proiettato in vari cinema d’Italia e in Toscana a Grosseto, Empoli, Sesto Fiorentino e Prato.
“Conoscevo Luca Alinari fin da bambino – spiega il regista -. Era molto amico di mio padre e venivo portato spesso alle sue mostre, che mi lasciavano a bocca aperta: adoravo il suo stile. Poi da adulto abbiamo legato ancora di più: mia moglie, storica dell’arte, è stata la prima in Italia a voler fare una tesi su di lui. Poco prima di morire Luca fu intervistato da mia moglie (la critica Viktoria Charkina, ndr) per realizzare appunto una tesi di laurea magistrale sul suo lavoro. Con Luca ci legava non solo una lunga amicizia, ma anche la passione per il cinema: amava Truffaut e Bergman. Purtroppo, Luca non riuscirà ad assistere alla discussione. Combatteva da più di dieci anni contro una malattia. Da quella conoscenza, Viktoria ha scritto un libro: Luca Alinari. L’artista dell’immaginifico. Il successo del volume mi ha convinto ad ingaggiarla come sceneggiatrice per realizzare il documentario”.
“La famiglia ci ha messo a disposizione circa 100 video editi e inediti creati da Luca con la collaborazione dell’amico Pino Pini e, con la nostra troupe abbiamo intervistato tanti personaggi toscani che lo hanno conosciuto. Luca era un solitario, viveva in una villa medicea a Mitigliano, vicino a Rignano sull’Arno, che non è presente nemmeno su Google Maps… Un posto fuori dal tempo, quasi un paesaggio alinariano… Eppure quando stava in mezzo alla gente aveva una simpatia ed un carisma magnetici. Da un iniziale ateismo, nell’ultima fase della sua vita Alinari sviluppò un rapporto con la spiritualità sempre maggiore, cambiamento che ho voluto evidenziare nel documentario anche grazie alla fotografia e alle musiche per creare un ritratto vivido del mondo interiore di Luca”.
Attraverso varie fonti come video creati dall’artista, interviste, testimonianze dirette di familiari, amici, storici dell’arte e rappresentanti di varie istituzioni, il documentario di Borghini si fa strada lungo il percorso artistico ed esistenziale del pittore fiorentino. La sua sperimentazione dei generi e dei linguaggi pittorici consente di portare alla luce un affresco che spazia dalla Pop Art degli ambienti domestici ai fantasiosi paesaggi interiori, per finire nell’arte più concettuale verso la fine della sua vita, contribuendo a rivelare, per mezzo delle sue opere, gli aspetti più reconditi della sua personalità.