Ha coinvolto anche Firenze l’operazione dei Carabinieri a livello nazionale per individuare forme di sfruttamento lavorativo nei confronti dei rider. In due casi i ‘caporali’ tenevano il 20% della retribuzione
Controlli a tappeto anche in Toscana da parte dei carabinieri dell’Ispettorato del lavoro, insieme ai colleghi dei comandi territoriali, per individuare forme di sfruttamento lavorativo realizzate attraverso la cessione delle credenziali di accesso alle piattaforme di food delivery per l’esercizio dell’attività di rider. L’operazione, a livello nazionale, insieme alle diverse Polizie Municipali, è partita ieri pomeriggio intorno alle 18 e ha coinvolto tutti i comandi provinciali dell’Arma. In particolare, per quanto riguarda Firenze sono stati controllati complessivamente 41 rider, tutti stranieri, di cui 2 sono risultati immigrati clandestini. Tre gli account risultati ceduti da presunti ‘caporali’ che in due casi si sarebbero trattenuti sulla retribuzione un 20% e in uno addirittura avrebbero ricompensato il rider solo con una dazione in cibo. Per un quarto account risultato ceduto uno straniero è stato denunciato per sostituzione di persona, ma non sfruttato. In tutto 10 gli hot spot sottoposti a controllo.
A Prato controllati 23 rider, di cui 16 stranieri e 7 italiani, operanti per due note aziende leader del particolare settore e riscontrate 2 cessioni di account mentre un lavoratore è stato sanzionato in quanto il ciclomotore da lui utilizzato era privo di revisione. La campagna di controlli ha interessato anche Livorno con 26 rider controllati e tutti risultati in regola, anche in relazione ai mezzi di trasporto (auto, ciclomotori, biciclette e motocicli), e Grosseto dove non sono emerse irregolarità a carico dei soggetti controllati.