Una nota della Direzione Ambiente risponde al duro attacco di Lega e M5S. “In autunno saranno tolte le ceppaie e ripiantati gli alberi della stessa specie di quelle preesistenti oltre alla sostituzione degli arredi”
“Piazza Edison non è mai stata abbandonata”. Il Comune replica al duro attacco portato da Lega e Movimento Cinque Stelle sulle condizioni in cui versa Piazza Edison con i ceppi dei pini tagliati rimasti tristemente a testimoniare che fino a non molto tempo fa in una delle piazze più storiche e conosciute di Firenze si poteva tranquillamente trovare un po’ di refrigerio. Mentre adesso il sito di presenta in una parte completamente esposto al sole come un brullo terreno spaccato dal caldo di questa estate rovente (https://www.lamartinelladifirenze.it/quel-cimitero-di-ceppi-tagliati-in-piazza-edison/). Di più l’M5S c’era andato giù pesante definendo “cimitero” i ceppi rimasti dall’abbattimento degli alberi.
“In autunno – spiega una nota la Direzione Ambiente – saranno eliminate le ceppaie presenti e ripiantati gli alberi. Il progetto prevede la piantagione di 14 alberi della stessa specie di quelle preesistenti e la sostituzione dell’arredo (panchine e tavolo pic-nic)”. La nota precisa anche che uno dei pini era precedentemente caduto mentre gli altri alberi sono stati tagliati per motivi di sicurezza in quanto dichiarati pericolosi dalle indagini di stabilità eseguite.
“Quando viene abbattuto un albero – conclude la nota – la prassi di lasciare la parte basale del tronco (ceppa) alta circa 1 metro, in attesa della sostituzione, è dovuta a motivi di sicurezza: la presenza del tronco ben visibile infatti, sia in sede stradale che in aiuole o giardini, evita di creare inciampi o pericolosi avvallamenti per le persone e i veicoli. Le operazioni di monitoraggio degli alberi si svolgono in maniera continua e possono portare ad abbattimenti puntuali e non programmati, mentre gli interventi di piantagione sono progettati secondo i tempi dettati dalla programmazione degli investimenti dell’amministrazione e vengono realizzati secondo i tempi dettati dalla natura, che consente la piantagione nella nostra città soltanto in alcuni mesi dell’anno”.