E’ il grido che martedì prossimo accompagnerà la manifestazione di Firenze sotto le finestre della Prefettura. Cursano: “Siamo stanchi di aspettare, le nostre imprese stanno morendo”. E a Roma la protesta di TNI-Ho. Re.Ca. Naccari: “Siamo allo stremo e alla disperazione”
“Fateci riaprire o riapriamo da soli!”. È questo lo slogan che martedì 13 aprile a Firenze grideranno le rappresentanze degli imprenditori del terziario della Toscana sotto le finestre della Prefettura. L’appuntamento è per le 11 in via Cavour in concomitanza con la manifestazione indetta a Roma da Fipe e Confcommercio nazionale alla quale parteciperanno i presidenti provinciali di categoria provenienti da tutta Italia e il presidente nazionale Sangalli. Alle 11.30 le due iniziative si incroceranno nel corso di una diretta televisiva.
“Impossibile continuare a gestire oltre la disperazione di una categoria intera – dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – che da più di un anno si sente usata come capro espiatorio della pandemia: i nostri negozi sono chiusi ma il contagio non diminuisce, anzi. Visto che il nostro sacrificio rischia di essere inutile, abbiamo deciso di scendere in piazza prendendo come riferimento la Prefettura di Firenze. Il prefetto Alessandra Guidi, ha promesso di riceverci e a lei consegneremo un documento di richieste da far arrivare al Governo”.
Aldo Cursano, presidente di Fipe Confcommercio Toscana, martedì sarà a Roma in qualità di vicepresidente vicario nazionale della Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi. “È evidente – sottolinea- che la diffusione della pandemia ha altre origini che non le nostre attività. Quindi il sacrificio che ci stanno chiedendo da oltre un anno è completamente inutile, anche perché mentre i nostri locali sono chiusi, gli assembramenti altrove continuano: nelle piazze e chissà dove altro. Vogliamo una data certa di apertura, siamo stanchi di aspettare: le nostre imprese stanno morendo. Vogliamo rivendicare il diritto sacrosanto di vivere del nostro lavoro”. E Anna Lapini, presidente di Confcommercio Toscana, conclude: “Finora siamo stati ligi alle regole, siamo stati rispettosi delle istituzioni e dei ruoli. Ma ora la misura è colma. Chiediamo una data certa, altrimenti faremo da soli. Fisseremo noi una data in cui riaprire negozi, ristoranti, bar, palestre, cinema e teatri che da troppo tempo sono chiusi o fortemente limitati nell’attività”.
A Roma martedì ci saranno anche TNI Ho.Re.Ca, Una VOLTA, PER TUTTI”, “Roma più bella”, I.H.N. Italian Hospitality Network, LUPE ROMA, che racchiudono il mondo variegato di ambulanti, tassisti, discoteche, ristoratori, commercianti, lavanderie industriali, partite Iva: tutte categorie che da oltre un anno hanno visto azzerati i loro fatturati oltre a non aver percepito sostegni reali. “L’Italia è in ginocchio – attacca il presidente di TNI Horeca Italia, Pasquale Naccari –, le istituzioni sono assenti: è necessario che tutti i commercianti si uniscano per portare in strada il loro disagio. Aderiamo a questa iniziativa perché la nostra categoria, dopo 14 mesi di chiusure e restrizioni, è ormai alla disperazione. Abbiamo deciso di scendere in piazza per difendere il nostro diritto al lavoro, ma anche quello di tutti”.