E’ il sogno e la speranza di poterlo riaprire per l’anniversario della strage di via dei Georgofili. I lavori partiranno subito dopo Pasqua. Il Corridoio diventerà una lunga passeggiata panoramica affacciata sul cuore di Firenze. Intanto le Gallerie spopolano sui social: in un anno 836.501 follower
Il sogno e insieme la grande speranza è di poterlo riaprire il 27 maggio 2022. Una data fortemente simbolica per Firenze perché è l’anniversario della strage di via dei Georgofili che oltre a portarsi via la vita di cinque persone, tra cui due bimbe, Nadia di nove anni e Caterina di appena due mesi, ne danneggiò gravemente la parte iniziale oltre a rovinare centinaia di quadri degli Uffizi. Aprirlo nuovamente al pubblico dopo la chiusura alle visite nel 2016 per ragioni di sicurezza sarebbe, come sottolinea con grande efficacia Eike Schmidt, direttore delle Gallerie, “un monito verso ogni forma di aggressione contro l’umanità e contro il nostro patrimonio culturale, e allo stesso tempo un chiaro segno di speranza nella ripartenza dopo il lungo periodo di chiusure dovute alla pandemia”. Stanno per partire i lavori per la riapertura del Corridoio Vasariano agli Uffizi. Il progetto di restauro, adeguamento e messa in sicurezza del celeberrimo ‘tunnel aereo’ che collega il museo a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli passando sopra Ponte Vecchio, è arrivato alla conclusione della fase di aggiudicazione e nel giro di poche settimane partiranno i cantieri (https://www.lamartinelladifirenze.it/il-vasariano-diventera-una-passeggiata-panoramica/). A vincere la gara è stata l’associazione di imprese Fratelli Navarra-Dafne Restauri.
Gli interventi sulla struttura, per un importo complessivo 10 milioni, già finanziati, prenderanno avvio subito dopo Pasqua e dureranno circa 11 mesi. Poi seguiranno quelli per il riallestimento e l’apertura al pubblico, che dovrebbero andare avanti per circa altri tre mesi. Turisti e visitatori alla fine potranno godere di una passeggiata panoramica unica, affacciata sul cuore di Firenze. Il nuovo Vasariano sarà accessibile ai disabili, e dotato di servizi igienici. Per la prima volta avrà un impianto di climatizzazione e riscaldamento che ne regolerà la temperatura interna e una illuminazione led a basso consumo energetico: sarà interamente videosorvegliato. Tra gli interventi principali previsti dal progetto, la realizzazione di nuove uscite di sicurezza. Il Corridoio potrà contenere 125 persone contemporaneamente e al termine dell’itinerario i visitatori potranno uscire dal Giardino di Boboli oppure continuare all’interno di Palazzo Pitti con l’accesso già incluso nel biglietto.
Ma non è la sola novità che in questi giorni interessa le Gallerie, perché gli Uffizi recentemente hanno ritrovato e poi acquisito un dipinto del Cinquecento da secoli ritenuto perduto. Si tratta dell’Enigma di Omero, del bolognese Bartolomeo Passerotti (1529-1592). Presto l’opera verrà esposta nelle nuove sale dedicate alla pittura del XVI secolo. Il quadro si trovava nel palazzo del letterato fiorentino Giovanni Battista Deti (1539-1607), collezionista e dilettante d’arte, nonché membro fondatore dell’Accademia della Crusca. Poi il dipinto finisce nel palazzo di famiglia del senatore fiorentino Carlo Torrigiani (1616-1684) in via Porta Rossa. Da qui se ne smarriscono le tracce fino al ritrovamento proprio presso la famiglia dei discendenti di Carlo Torrigiani.
Centouno mila infine è il numero dei follower per il profilo Facebook delle Gallerie. A un anno esatto dallo sbarco sulla popolare piattaforma il successo è stato immediato. E a questo si aggiungono anche quelli degli altri social: Instagram con 615.086, grazie anche alla visita della influencer Chiara Ferragni, Tik Tok con 70.615 in soli otto mesi e infine twitter con 49.021 per un totale di 836.501 seguaci. A testimonianza del fascino e della bellezza dell’arte in generale, e delle Gallerie in particolare.