La presentazione del calendario 2024/2025 occasione per salutare il presidente della Fondazione Teatro della Toscana Tommaso Sacchi a cui scade il mandato
Il primo a calcare le scene sarà Glauco Mauri nel «De Profundis» di Oscar Wilde, l’ultima sarà la compagnia del Théatre de la Ville con “La Grande Magia di Eduardo De Filippo dove il tema della verità e della menzogna si trasforma in quello dell’illusione come disperato rifugio tra umorismo e trasgressione. Nel mezzo tantissimi spettacoli dalla qualità altissima come nella tradizione culturale del teatro.
La Pergola ha presentato ieri la nuova stagione che segnerà anche una sorta di spartiacque tra quello che è stata la sala di cultura fiorentina in questi anni e quello che sarà in futuro. La Fondazione Cr Firenze infatti è uscita come socio ma seguirà le attività e, per il per il momento, ha confermato il contributo 2024 e l’intenzione di voler stare a fianco del Teatro. Inoltre tre dei quattro soci sono in scadenza con i loro incarichi (due sono il Comune di Firenze e la Città di Pontedera che andranno alle urne l’8 e il 9 giugno) e bisognerà vedere quali saranno le linee di indirizzo delle amministrazione che si insedieranno soprattutto se saranno di un orientamento diverso da quello attuale. In scadenza sono anche Marco Giorgetti, direttore generale della Fondazione Teatro della Toscana che comprende oltre alla Pergola anche Teatro Era e teatro di Rifredi, e Tommaso Sacchi come presidente, giunto a fine mandato e attualmente assessore alla cultura a Milano nella giunta guidata dal sindaco Beppe Sala dopo aver ricoperto il medesimo incarico nell’amministrazione Nardella.
«Abbiamo tutti dati in crescita, di pubblico, di finanziamento, di ricavo e riconoscimento da parte del ministero. La navigazione di tutti i nostri teatri e strutture è solida e, dopo gli scossoni del 2023, riportata in una carreggiata sicura – ha detto Giorgetti -. Se sono preoccupato per il futuro? – ha proseguito Giorgetti – No, La solidità di questa nostra attività mi fa sperare, essere sicuro che i nuovi soci continueranno la rotta che abbiamo disegnato in questi anni di un teatro nazionale, europeo, che punta sui giovani». A chi chiedeva di una paventata chiusura della scuola del teatro, che è affidata a Pierfrancesco Favino, Marco Giorgetti ha risposto che «tutte le nostre strutture» sono «in piena attività, pronte a continuare dopo il 9 giugno».
Da non perdere nel ricchissimo calendario delle proposte, oltre all’omaggio a De Filippo, Sonia Bergamasco in «La Locandiera» di Carlo Goldoni (5-10 novembre), Stefano Massini che rilegge il “Mein Kampf” di Adolf Hitler (12-17 novembre), Rocco Papaleo protagonista de “L’ispettore generale” di Gogol (14-19 gennaio), Filippo Timi che presenta una nuova edizione del suo Amleto con Lucia Mascino (4-9 febbraio), Michele Placido nel trittico pirandelliano Lettere a Marta, L’uomo dal fiore in bocca e La carriola (10-23 marzo), Neri Marcorè che ripropone La Buona Novella da Fabrizio De Andrè (15-17 aprile), Manuel Agnelli in Lazarus di David Bowie e Enda Walsh, ispirato a The Man Who Fell to Earth (L’uomo che cadde sulla terra) di Walter Tevis. «Oggi siamo un teatro europeo», ha rivendicato Sacchi, ringraziando il «nostro pubblico, senza dubbio il migliore d’Italia, il più appassionato, il più competente, il più curioso ed esigente che ci sia». E’ stato poi ricordato che il contributo ministeriale dal 2020 è sempre aumentato e l’obiettivo è raggiungere i 2 milioni nel 2024. Gli spettatori sono aumentati a 185.000 nel 2024 (erano 177 mila nel 2023). Nella stagione trascorsa, incassi e spettatori sono aumentati del 20%. La campagna abbonamenti è scattata ieri: tra le opzioni quella dell’abbonamento completo (19 spettacoli di cui 17 a posto fisso e 3 a scelta) che costa 380 euro in platea, 304 per il palco e 266 in galleria.
Qui il programma completo: