Grazie ai controlli dei Carabinieri TPC di Bologna, il prezioso dipinto trafugato 40 anni fa dalla chiesa dei Santi Maria e Lorenzo in località Marliano insieme a candelieri, calici e un crocifisso è stato restituito alla comunità
Il prezioso dipinto era stato trafugato nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1981 dalla Chiesa dei Santi Maria e Lorenzo in località Marliano. E adesso grazie ai controlli effettuati dai Carabinieri Nucleo TPC di Bologna ha potuto finalmente fare ritorno nella sua sede naturale. La “Madonna con Bambino”, risalente al XVIII secolo e delle dimensioni di 69,5×43 cm., è stata riconsegnata dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna, Tenente Colonnello Giuseppe De Gori, al Parroco di San Pietro a Malmantile, Don Stefano Pieralli, durante una cerimonia svoltasi nella chiesa della piccola frazione alla presenza del sindaco di Lastra a Signa Angela Bagni e del Vicedirettore dell’Ufficio Arte Sacra e Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Firenze, Diacono Alessandro Bicchi.
L’importante recupero è stato possibile grazie ai controlli effettuati in occasione di una manifestazione fieristica a Parma attraverso la comparazione dell’immagine del dipinto messo in vendita presso uno stand espositivo di un antiquario toscano con quella inserita nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Comando TPC. Gli approfondimenti investigativi condotti dai Carabinieri bolognesi dopo l’immediato sequestro del bene, con l’attivo contributo fornito dal funzionario restauratore della Direzione Regionale Musei dell’Emilia Romagna, Dott.ssa Anna Selleri, hanno confermato che l’antico dipinto posto in vendita, pur essendo stato oggetto di un intervento di restauro successivo al furto realizzato probabilmente per renderlo più facilmente commercializzabile e meno riconoscibile era proprio quello rubato 40 anni fa presso la Chiesa Santi Maria e Lorenzo.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, hanno appurato che l’opera era stata oggetto di una compravendita in provincia di Arezzo almeno vent’anni prima. Il dipinto, che era stato trafugato insieme ad alcuni candelieri, calici e un crocifisso, adesso potrà tornare ad essere ammirato dalla comunità lastrigiana.