Duro attacco di Spc, Sinistra Italiana, Potere al Popolo e Firenze Città aperta al neo consigliere regionale di Italia Viva che ha già dichiarato di voler mantenere anche l’incarico di presidente del Q1
“Sguanci si dimetta per consentire a qualcuno che davvero ha a cuore la città e i suoi cittadini di guidare il proprio quartiere“. Non si placano le polemiche dopo l’approdo in consiglio regionale di Maurizio Sguanci, ex presidente Pd del Quartiere 1 dimessosi per correre con Italia Viva e poi arrivato sui banchi di Palazzo del Pegaso solo come primo dei non eletti al posto della capolista dei renziani Stefania Saccardi chiamata alla vicepresidenza della Giunta Regionale e all’assessorato all’agricoltura.
All’attacco dell’uomo politico, che ha già dichiarato di voler tenere comunque entrambi gli incarichi (non c’è incompatibilità fra le due figure ma resta comunque un problema di serietà politica ndr) vanno Sinistra Progetto Comune, Sinistra Italiana, Firenze Città Aperta e Potere al Popolo in una dichiarazione congiunta.
“A nemmeno due anni dalle elezioni fiorentine – dicono – la profezia che avevamo previsto sui pericoli dell’elezione diretta del presidenti di quartiere si è avverata. Proprio mentre il Quartiere 1 si trova a dover gestire gli effetti sociali ed economici delle decisioni prese per far fronte alla pandemia Covid-19, ecco che il Presidente Sguanci, neo-eletto consigliere Regionale, non perde tempo per annunciare che terrà entrambi gli incarichi. E lo fa, come suo costume, con dichiarazioni tanto esplosive quanto maldestre e non corrette, affermando che le sue dimissioni porterebbero il Consiglio di Quartiere 1 a una legislatura un anno più lunga rispetto agli altri quartieri e alla Giunta comunale”.
Secondo i gruppi di minoranza Sguanci, già noto alle cronache per alcune frasi in cui esaltava le riforme di Benito Mussolini che avevano provocato non poco imbarazzo nel Partito Democratico e ancora prima per aver fermato la commissione femminile bipartisan sul degrado nel quartiere, dimostra di non conoscere il regolamento del Consiglio dei Quartieri dove si afferma che presidente e Consigli decadono comunque quando termina il mandato della giunta comunale.
Senza considerare, sottolineano ancora Sinistra Progetto Comune, Sinistra Italiana, Firenze Città Aperta e Potere al Popolo, il riferimento “di cattivo gusto” sulla continuità necessaria al Consiglio di Quartiere in un periodo così delicato, quando è stato lui che in piena pandemia ha preso la decisione di cambiare partito a poche settimane dalle elezioni regionali e, ovviamente, di candidarsi”. “Sguanci – concludono – impara dai migliori: pure Giani provò a tenersi la carica di presidente del Consiglio comunale di Firenze insieme a quella di consigliere regionale. Ora come allora c’è una sola risposta: dimissioni. Il quartiere si troverà davanti a mesi di commissariamento, ma la responsabilità sarà soltanto di questa maggioranza, che ha votato una legge elettorale che ha trasformato i Quartieri in trampolini personali”.