Da lungo tempo lottava contro la malattia. I ricordi di Nardella, Salvadori, Sacchi e Giachi. Era anche vicepresidente di Fondazione CR Firenze
La città, la Fondazione CR Firenze e la File piangono la scomparsa di Donatella Carmi avvenuta nella notte tra venerdì e sabato a causa di una malattia contro cui lottava da lungo tempo. Carmi era nata a Firenze il 10 agosto 1949 ed era figlia di figlia di Alberto, fondatore della allora Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Nel 2004 era entrata nel Comitato di Indirizzo dell’Ente e nel 2013 è stata nominata Vice Presidente.
Era sposata col noto antiquario Massimo Bartolozzi dal quale ha avuto due figlie Benedetta (anche lei purtroppo venuta a mancare) e Francesca che le hanno dato quattro nipoti da lei tanto adorati. All’attività in Fondazione da circa una trentina di anni aveva affiancato quella di volontaria nel Camo della Lega Tumori di Firenze assistendo a domicilio i pazienti oncologici e da quell’esperienza aveva fatto nascere la Fondazione Italiana di Leniterapia che presiedeva tutt’ora e che nella fase iniziale ebbe il determinante sostegno economico di Wanda Ferragamo e di altri soci che Donatella trovò tra le sue amicizie.
Una pratica allora all’avanguardia in questo ambito, oggi riconosciuta come modello a livello nazionale. Negli ultimi 20 anni si era divisa equamente tra gli impegni familiari e quelli delle due fondazioni cui apparteneva. Ma il suo impegno si era esteso anche all’ambito educativo, sociale e culturale (da oltre un anno era Consigliere della Fondazione Palazzo Strozzi) con due manifestazioni, “Sulla Scia dei giorni” e “L’Eredità delle Donne” che prenderà il via il 23 ottobre e purtroppo non potrà avvalersi della sua preziosissima presenza.
La notizia della scomparsa di Donatella Carmi ha fatto subito il giro della città e immediate sono state le reazioni. “In questi 18 anni di attività – la ricordano Volontari e operatori di File – è sempre stata in prima linea nell’assistenza alle persone malate croniche, affinché fosse loro garantito il diritto alle cure palliative, il diritto a non soffrire, non solo durante il fine vita, uno dei momenti più difficili che una persona si trova ad affrontare, ma anche nelle fasi precoci di una malattia inguaribile. Ci impegneremo tutti a proseguire quanto da lei avviato, facendo tesoro dei suoi insegnamenti e della sua testimonianza”. Piene di commozione le parole di Luigi Salvadori Presidente di Fondazione CR Firenze: “Abbiamo perso una grande donna e una cara amica. Per Donatella la nostra Istituzione era una sua seconda casa e lei è stata una preziosa ambasciatrice dei suoi valori fondanti e del suo ruolo in città’. Ne abbiamo sempre ammirato la voglia di vivere nonostante la sofferenza dell’ultimo periodo, il suo sorriso contagioso e la capacità di lavorare assieme. Crediamo che il miglior modo per onorarne la memoria sia dedicarle la prossima edizione del festival ‘L’Eredità delle Donne’ che sta per cominciare e che lei ha fortemente voluto e a cui ha destinato tante energie”. Il sindaco Dario Nardella la ricorda come una “figura centrale della vita e della cultura cittadina. Proprio due giorni fa abbiamo presentato la terza edizione dell’Eredità delle donne, al quale lei aveva lavorato appassionatamente fino all’ultimo”.
E Tommaso Sacchi, assessore alla cultura, sottolinea l’amore “per quel festival dedicato alle figure femminili più influenti della storia contemporanea che in Donatella aveva trovato una straordinaria ed efficientissima promotrice anche grazie al suo coraggio, potremo far svolgere nella nostra città”. Chiude il vicesindaco Cristina Giachi: “Di lei mi piace ricordare la forza vitale incredibile. Ha saputo trasformare il dolore, la perdita di una figlia e la sua sofferenza personale, in energia purissima che ha riversato sulla città, la sua Firenze, e su ciascuno di noi attraverso la sua amata Fondazione italiana di leniterapia, e l’impegno nella Fondazione Cr Firenze”. “Il privilegio di averla avuta amica e di aver condiviso con lei parole e pensieri è un dono che porterò sempre con me “.