Il cagnolino è di un’anziana che segue il laboratorio dedicato alle persone con demenza di via dell’Anconella: è diventato parte del gruppo, ha una propria sedia e la sua presenza fa bene a tutti
Dodo è diventato la mascotte degli anziani che frequentano l’Atelier Alzheimer di via dell’Anconella, nell’area dell’ex Gasometro. Dodo è un bassotto, il migliore amico a quattro zampe di una delle ospiti del centro, gestito dalla cooperativa Nomos: un laboratorio dove le persone affette da demenza possono stare in compagnia, mantenersi attive e ricevere supporto da un’equipe multidisciplinare di esperti, tra cui educatori specializzati, psicologi, musicoterapeuti e neuropsicologi.

L’anziana ospite, entrata da poco nell’Atelier, è molto legata a Dodo, se ne separa con difficoltà, così ha chiesto agli operatori della cooperativa se avrebbe potuto portare il cane, che è molto docile, con sé per facilitare l’inserimento soprattutto nel primo periodo. “Abbiamo chiesto l’opinione degli altri anziani e delle loro famiglie e hanno dato tutti il loro consenso, anzi erano molto contenti della novità” spiega Elena Poli, referente dell’Atelier Alzheimer. “Così la signora ha portato Dodo all’Atelier”. Gli operatori gli hanno dato una sedia come a tutti gli ospiti. Dodo segue le attività, fa compagnia agli anziani che lo coccolano e si prendono cura di lui: c’è chi lo porta in giardino per far i bisogni, chi gli dà da bere e da mangiare. Ormai fa parte del gruppo, anche se non viene tutte le volte. I benefici sono visibili a tutti: “La sua padrona si è inserita molto velocemente nel gruppo, gli altri anziani sono stimolati e rallegrati dalla sua presenza” spiega Poli. “Il rapporto con gli animali, come insegna la pet terapy, porta benessere”.
L’Atelier Anconella si svolge il lunedì e il giovedì mattina al Centro Anziani Età Libera di via dell’Anconella a Firenze. E’ uno spazio protetto che permette all’anziano con lieve demenza di stare, senza il familiare o la badante, in un laboratorio creativo. “Qui viene stimolato a livello cognitivo, funzionale e sociale, partecipa ad attività manuali di gruppo che facilitano il mantenimento delle funzioni cognitive (come memoria, attenzione, interesse), il mantenimento delle sue capacità, favorendo quindi un rallentamento della malattia e un miglioramento del tono dell’umore” conclude Poli.