Parla quattro lingue e come molti suoi colleghi utilizza un’auto elettrica. “Vogliamo creare lavoro, ad esempio attraverso vaucher da dare alle persone disagiate e a rischio”
Parla quattro lingue e vive a Firenze dal 1994, nata da padre algerino e mamma fiorentina. E’ Karima Sylvia Bouyahia, la prima donna presidente dei tassisti fiorentini. E’ stata eletta al vertice di Confartigianato Taxi in un momento particolarmente difficile per la categoria a causa delle conseguenze della pandemia Covid-19 con l’arresto dei flussi turistici verso il capoluogo toscano.
Ma lei le idee su cose fare e come muoversi nesi successivi le ha già molto chiare: “Sono felice e orgogliosa – dichiara – di essere la prima donna scelta a rappresentare una categoria tanto strategica per la nostra città. Non abbiamo mai smesso di lavorare nemmeno con il lockdown, siamo sempre stati in prima linea, preparando i nostri mezzi ad affrontare questo flagello. Ogni giorno a fine turno provvediamo a disinfettare l’abitacolo per garantire massima sicurezza ai nostri clienti: purtroppo ora la stagione turistica, che comunque è stata di per sé disastrosa, volge alla fine, e ogni giorno diventa sempre più difficile lavorare, stando ore e ore parcheggiati ad aspettare una corsa”.
Per la neopresidente in questa situazione di difficoltà sono necessari aiuti economici per il mondo dei taxi, “ma la nostra categoria – sostiene ancora – vuole anche creare lavoro, ad esempio tramite voucher distribuiti a persone disagiate e a rischio. Oggi, prendere un mezzo pubblico può essere pericoloso per chi fa parte delle fasce a rischio e questi voucher aiuterebbero le persone deboli a spostarsi in modo molto più tranquillo e sereno”. Bouyahia, che fa parte delle decine di tassisti fiorentini alla guida di un mezzo elettrico, chiede inoltre un potenziamento del servizio di ricarica, “per poter ricaricare in tranquillità i nostri mezzi, senza dover girare tutta la città per trovare una colonnina”.