Giachi e l’ambasciatrice indiana Neeharika Singh: “I suoi insegnamenti sulla pace e sulla non violenza oggi sono incredibilmente necessari”
Ci ha provato la pioggia a mettere i bastoni tra le ruote all’intitolazione del ponte dedicato al Mahatma Mohandas Karamchand Gandhi nel 150° anniversario della nascita. Già perché poco prima che la cerimonia ufficiale avesse inizio, un violento scroscio d’acqua ha bagnato tutti i partecipanti alla manifestazione che iniziata nel giardino all’angolo tra via Circondaria e il liceo scientifico Leonardo Da Vinci si è velocemente conclusa all’interno del plesso scolastico fiorentino.
Ma, come ha ricordato la vice ambasciatrice indiana Neeharika Singh, l’acqua è un simbolo di buon auspicio e deve essere considerata come una sorta di benedizione del Mahatma: dunque qualche goccia non ha potuto fare altro che bene e porterà sicuramente fortuna alla piccola piattaforma che inizia da viale Francesco Redi e termina alla confluenza tra via Stefano Buonsignori, via Circondaria e via Luigi Gordigiani.
“L’idea – ha ricordato Giachi – mi è stata proposta da Gherardo Filistrucchi che mi ha fatto notare come non avessimo un toponimo dedicato al Mahatma. A Gandhi fino a ora è stato intitolato solo un istituto comprensivo. Da oggi sarà anche il nome di un ponte”.
In programma non c’era solo la cerimonia ma una serie di iniziative per accompagnare, prima e dopo, l’apposizione delle targhe commemorative con il vicesindaco Cristina Giachi, , l’assessore all’educazione Sara Funaro, il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli, i rappresentanti degli Angeli del Bello, gli alunni delle scuole primarie Rosai e Rodari, l’orchestra dell’istituto comprensivo Gandhi e gli studenti del liceo scientifico Leonardo da Vinci. Alle 9 nella Sala della Musica della Fondazione Zeffirelli è stato proiettato il film “Gandhi” di Richard Attenborough, ripetuto poi alle 15.
“Si tratta di un momento importante – ha aggiunto – per ricordarci che la forza non implica la violenza. Gandhi era fortissimo e per questo non aveva bisogno di essere violento. Anzi: la non violenza richiede una forza indicibile. Questa scelta dell’amministrazione comunale riflette il peso di Gandhi nel mutamento degli equilibri sociopolitici del continente indiano, e non solo; l’immortalità del suo ricordo e l’influenza che ha avuto sul movimento non violento dei decenni successivi alla sua morte”.
“Sono molto contenta – ha aggiunto Neeharika Singh – perché l’insegnamento di Gandhi sulla non violenza, sulla pace, sull’amore reciproco degli esseri umani è incredibilmente necessario oggi. Mi auguro che questa giornata sia per noi tutti l’occasione per riprendere il mano il pensiero del Mahatma, per ripercorrere alcune delle sue parole e farne tesoro per le nostre vite d’ora in avanti”.