Obiettivo dei reparti speciali dei Carabinieri trovare anche la più piccola traccia del passaggio della piccola Kata nell’hotel. Il leader di Iv: “Perché si è tollerata una situazione di illegalità diffusa più volte denunciata?”. Il generale Garofano consulente della famiglia che rivolge l’ennesimo appello: “Chi sa parli”
Dalle 8 di questa mattina ha preso il via l’ulteriore controllo nell’ex hotel Astor di via Maragliano sgomberato ieri dalle forze dell’ordine. La nuova ispezione nello stabile, già rivoltato dai militari un paio di volte durante l’immediatezza della scomparsa della piccola Kata e prima della evacuazione delle 140 persone che là vivevano abusivamente dal settembre dell’anno scorso, è stata affidata al Gruppo d’intervento speciale (Gis) dei Carabinieri: obiettivo cercare fin dagli anfratti più stretti e difficilmente raggiungibili la più piccola traccia del passaggio della bambina che ormai non si trova da quasi otto giorni. Con loro anche 8 tecnici della Scientifica e una squadra speciale dei Ros sempre dell’Arma dotata di apparecchiature particolari per il rilevamento di eventuali corpi o fonti di calore anche attraverso le pareti. Gli investigatori potranno così esaminare l’intera struttura in modo massiccio e probabilmnete definitivo l’intera struttura. Ma le ricerche coinvolgono anche il cortile che conduce ai garage del palazzo accanto, dove gli investigatori pensano che possa essere stata portata temporaneamente Kataleya negli attimi immediatamente seguenti al sequestro. Il generale in congedo Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, è stato nominato consulente dagli avvocati Sharon Matteoni e Filippo Zanasi, legali dei genitori della piccola Kata, Katherine Alvarez Vasojes e Miguel Angel Chicllo Romero. Le parole di Garofano: “Presto un sopralluogo, se autorizzato, il tempo trascorso va nella direzione di esiti gravi”. Sul posto anche il pm Christine von Borries che sta coordinando l’ispezione dei carabinieri all’interno dell’ex hotel Astor.”Chi sa qualcosa parli. Anche il più piccolo indizio potrebbe essere utile alle indagini e nulla sarà trascurato. La priorità assoluta in questo momento è riportare a casa Kata” è l’ennesimo accorati appello dei genitori della piccola.
Intanto 110 delle 140 persone che si trovavano all’interno dell’ex Astor al momento dello sgombero hanno trovato un rifugio temporaneo in strutture di accoglienza del Comune. Le persone sono state valutate dai servizi sociali e e portate in strutture della Fondazione solidarietà Caritas e della cooperativa Girasole. “I nostri pensieri e il nostro cuore – hanno sottolineato il sindaco Nardella e l’assessore al welfare Funaro – rimangono concentrati sulla bambina Kata e ringraziamo tutti i livelli istituzionali che stanno proseguendo nelle indagini”.
Ma la vicenda di Kata è anche una vicenda di polemica politica e in queste ore fa molto discutere una presa di posizione del leader di Italia Viva Matteo Renzi ed ex primo cittadino di Firenze che ha annunciato di voler presentare un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno Piantedosi e al ministro della Giustizia Nordio in cui si punta il dito contro la Procura fiorentina: «Nell’immobile occupato si sono susseguiti vari episodi di illegalità – spiega Renzi – e ciò nonostante l’ufficio della Procura di Firenze, guidato dal dottor Luca Turco, ha deliberatamente scelto di non intervenire. A distanza di mesi dalla richiesta lo sgombero è arrivato soltanto oggi a sette giorni dalla scomparsa di una bambina di cinque anni: perché questo ritardo? La Procura di Firenze può spiegare perché ha tollerato colpevolmente una situazione di illegalità diffusa più volte denunciata? Meglio tardi che mai lo sgombero. Ci sarà tempo poi per capire le responsabilità di chi ha sottovalutato l’illegalità diffusa».