Secondo l’ipotesi accusatoria, i beni sequestrati, gli immobili e le quote societarie, sarebbero frutto del reinvestimento di proventi illecitamente accumulati
C’è anche il castello di Torre del Gallo tra i beni sequestrati a un magnate russo dai militari del comando della guardia di finanza di Firenze in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip del tribunale fiorentino, su richiesta di assistenza internazionale della Procura specializzata anticorruzione di Kiev.
L’uomo d’affari, 68 anni, è residente a Montecarlo ma spesso organizza eventi nella struttura sulle colline fiorentine. Il sequestro preventivo è relativo alle quote della società proprietaria della struttura, per un totale di 41 milioni di euro. Secondo l’ipotesi accusatoria, i beni sequestrati, gli immobili e quote societarie, sarebbero frutto del reinvestimento di proventi illecitamente accumulati. L’uomo d’affari risulta indagato per i reati, commessi in Ucraina, di corruzione di pubblici funzionari, frode ai danni di una società pubblica ucraina attiva nella commercializzazione di prodotti agricoli per un ammontare di oltre 60 milioni di dollari, e riciclaggio.
Le indagini hanno consentito di accertare come l’uomo, reinvestendo parte dei proventi illecitamente conseguiti, detenesse, per il tramite di una fiduciaria con sede in Firenze, la titolarità dell’intero capitale di una società proprietaria di un esteso e lussuoso compendio immobiliare nel capoluogo toscano, il Castello di Torre del Gallo appunto. In particolare, tra i beni oggetto di sequestro figurano quote societarie dal valore nominale di 3.000.000 di euro, e quattro unità immobiliari, dal valore di quasi 38 milioni di euro, che saranno affidate al custode giudiziario appositamente nominato dal Tribunale.
L’operazione di stamattina conferma l’attenzione della Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza nel contrasto alle infiltrazioni della criminalità nel tessuto economico toscano e fiorentino. Le risultanze delle investigazioni eseguite e degli elementi probatori sin ora acquisiti saranno vagliati dal Giudice preposto e, dunque, la responsabilità delle persone sottoposte alle indagini dovrà essere vagliata nelle successive fasi del procedimento penale.