Il segretario Pd nel giro di 24 ore incassa due “niet” pesantissimi e adesso i Dem hanno un problema in più: trovare due candidati autorevoli per mantenere i “fortini” di Firenze e Prato
“In Parlamento? Tante grazie, no. Meglio rimanere a fare il sindaco”. Enrico Letta, segretario Pd, nel giro di 24 ore incassa due “niet” pesantissimi circa le candidature per le elezioni del 25 settembre. Candidature che avrebbero dato maggiori garanzie di successo al partito in Toscana nei nuovi e più vasti collegi elettorali.
Il primo a rispondere picche è stato Dario Nardella, sindaco di Firenze, che sul proprio profilo Facebook ha annunciato l’intenzione di restare ben piantato a Palazzo Vecchio. “Il mio compito – ha scritto – ora è quello di rimanere alla guida di Firenze. Ringrazio coloro che mi hanno chiesto di candidarmi al Parlamento, ma il bellissimo lavoro che dobbiamo portare avanti per la nostra città richiede il mio massimo impegno. Apprezzo la generosità con cui molti miei colleghi hanno accettato di candidarsi anche perché in molti casi sono più vicini di me alla scadenza del loro mandato. Da Sindaco sarò comunque in prima linea per sostenere il Partito Democratico nella campagna elettorale, portando avanti le nostre proposte e scongiurando un successo delle destre populiste. Il segretario Enrico Letta ha ribadito anche oggi il ruolo cruciale dei territori e dei sindaci in questa sfida. È una grande opportunità per l’Italia. Dobbiamo essere tutti pronti e uniti. Porteremo ancora una volta in alto la voce di Firenze e della nostra comunità!”.
Il secondo è stato Matteo Biffoni, primo cittadino di Prato: “Amo la mia città – queste le sue parole affidate a FB – e voglio rimanere a fare il sindaco. Sono sempre stato a disposizione della mia comunità e ringrazio i tanti che anche in questi giorni mi hanno chiamato, scritto, incontraro dimostrandomi ancora una volta fiducia e stima. Non ho nessuna intenzione di candidarmi in Parlamento: io non me la sento di lasciare la città ora, perché ho un impegno con la mia comunità e molto ancora da fare…e perché questo è il mestiere più appassionante che io possa svolgere. Ovviamente sarò presente e a disposizione per la campagna elettorale per affermare le ragioni del mio partito, proporre una agenda utile al Paese, lottare per le riforme tanto attese e arginare questa destra populista e sovranista. Al lavoro!”.
E così adesso, se possibile, il Pd ha un problema in più: trovare due candidati autorevoli (Nardella e Biffoni erano al loro secondo mandato da sindaci e dunque candidabili perché entrambi sarebbero dovuti stare fermi un giro, per così dire, prima di poter dare un’altra volta l’assalto al palazzo comunale). Alla fine molto dipenderà anche dalle alleanze che i Dem riusciranno a stringere e soprattutto con chi. Ma è chiaro che questi due “No”, in questo momento di difficoltà che attraversa il partito, pesano e non poco su quelle che potrebbero essere le fortune elettorali del Pd. E già qualcuno si allarma, immaginando scenari inimmaginabili.