La piccola targa di ottone che ricorda le vittime della deportazione nazista è stata scalfita e graffiata, ma è subito stata ripulita da una cittadina. Giuliani: “Oltraggio gravissimo alla Shoah”
Vandali teppisti ancora contro le pietre d’inciampo, le lastre in metallo dell’artista tedesco Gunter Demnig che ricordano le vittime della deportazione nazista e fascista. Questa volta a farne le spese è stata quella posta pochi giorni fa in via Aretina all’altezza del numero 131 dove abitava Bruno Corsi, deportato a Fallingbostel e ucciso a Braunschweig nel 1944.
La pietra d’inciampo è stata graffiata, scalfita, imbrattata con uno spray e poi ripulita immediatamente da un cittadino, ancor prima dell’intervento del personale del Comune. “Un oltraggio gravissimo alla memoria della Shoah – ha commentato l’assessore alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani -. Chi vandalizza le Pietre d’inciampo disonora Firenze e i suoi cittadini. Quando il personale del Comune è andato sul luogo per ripulire la pietra vandalizzata ha scoperto che era già stata ripulita da un cittadino che abita lì e che ringrazio per il suo senso civico”. Nella scorsa settimana il Comune aveva posizionato altre 28 Pietre d’inciampo: si tratta di piccole targhe di ottone incastonate su cubetti di cemento che vengono incassati nel selciato di fronte alla abitazione della vittima.