Apriranno a settembre, grazie al grande lavoro del figlio Pippo, alla Fondazione che porta il suo nome. E il Consiglio comunale ha ricordato la figura del grande regista cinematografico e d’opera scomparso un anno fa
Un anno fa il 15 giugno Franco Zeffirelli si congedava per sempre dal suo pubblico e dai tantissimi estimatori della sua arte di regista cinematografico e d’opera, di scenografo e di costumista. Tre giorni dopo Firenze, la sua Firenze, gli tributava un grande omaggio nel corso di una commovente e partecipatissima cerimonia funebre svoltasi nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore e officiata dal Cardinal Giuseppe Betori amico di vecchia data del Maestro.
Oggi Zeffirelli è stato ricordato con una messa a San Miniato al Monte, dove riposa insieme agli altri componenti della sua famiglia, e in consiglio comunale dalla vice presidente Maria Federica Giuliani. A causa dell’emergenza sanitaria, tutti gli eventi di ricordo sono stati però rimandati a settembre quando saranno inaugurati i nuovi percorsi di visita della Fondazione che porta il suo nome e si trova in una parte dell’ex tribunale di Piazza San Firenze.
Grazie infatti alla volontà e al lavoro del figlio Pippo, saranno visitabili anche lo studio del Maestro, la consolle della Traviata e l’archivio personale che va ad aggiungersi alla biblioteca la quale contiene già oltre diecimila volumi. Proprio Zeffirelli volle che Firenze avesse in eredità il suo patrimonio. “Oggi – ha detto Giuliani – rendiamo omaggio ad un illustre fiorentino. Zeffirelli è stato uno dei più illuminati registi e scenografi del mondo ed adesso le giovani generazioni possono scoprirlo grazie al Centro sorto in piazza San Firenze. Come amministrazione dobbiamo rimanere accanto alla Fondazione che ha, tra i sui scopi, l’insegnamento ai giovani registi e da settembre avremo l’opportunità di riprendere il percorso interrottosi a causa dell’emergenza sanitaria”. Aggiunge il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani: “Il suo attaccamento a Firenze ha legittimato lo splendido lavoro che viene fatto attraverso la Fondazione Zeffirelli. Ha scelto di essere sepolto come i grandi fiorentini dell’Ottocento e del Novecento alle Porte Sante in San Miniato, spero che il maestro Zeffirelli possa vedere da lassù come la sua città e il suo territorio, lo ricorda e riconosce il ruolo che ha avuto nel cinema, una delle forme più moderne e autentiche di comunicazione”.