Presentato il quarto bando di Fondazione CR Firenze e Intesa San Paolo per le piccole e micro imprese innovative. Prestiti per 7,5 milioni di euro, domande on line entro il 19 maggio
Il Rinascimento fiorentino passa anche attraverso le start-up e le micro e piccole imprese innovative. Sono loro le protagoniste del quarto bando, del valore di nove milioni di euro, promosso da Fondazione CR Firenze e da Intesa Sanpaolo. Dopo i bandi dedicati all’artigianato artistico, al turismo e alla filiera culturale, alla moda e al lifestyle, prosegue il sostegno al tessuto imprenditoriale della Città Metropolitana di Firenze particolarmente colpito dalla crisi generata dalla pandemia. Il progetto, che si sviluppa attraverso cinque bandi, immette sul territorio complessivamente 60 milioni di euro con lo scopo di dare ossigeno ai comparti più caratteristici dell’identità cittadina: si tratta dunque di una opportunità innovativa con un’alta valenza sociale che ha, tra i suoi molteplici scopi, anche quello di consentire il mantenimento dei posti di lavoro e, se possibile, incrementarli rilanciando l’occupazione e assicurare il mantenimento sul territorio. Le domande possono essere presentate da oggi, esclusivamente in modalità online, sul portale www.rinascimentofirenze.it all’interno del quale sono anche contenute tutte le informazioni del bando. La scadenza è il 19 maggio.
“E’ il ‘bando del futuro’ – spiega il Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – perché le parole innovazione e sostenibilità sono tra i sinonimi più forti della ripresa e della rinascita del nostro Paese. Le micro e piccole imprese ad elevato contenuto tecnologico rappresentano infatti un elemento catalizzante fondamentale, specialmente in un territorio come quello della Città Metropolitana di Firenze”. Attraverso questo nuovo intervento, Fondazione CR Firenze sostiene il comparto con 1,5 milioni di euro come contributo di scopo a fondo perduto. Intesa Sanpaolo mette a disposizione prestiti d’impatto, a tassi agevolati e senza garanzie, per un totale di 7,5 milioni di euro. Le risorse richieste andranno a supportare progetti di continuità e di rilancio da attuarsi nell’arco massimo di 18 mesi, in grado di generare un impatto sociale diretto o indiretto sul territorio.
Ai beneficiari è richiesto un co-investimento per un importo pari al 50% del contributo a fondo perduto, proporzionato al progetto: da un minimo di 20.000 a un massimo di 100.000 euro. Il prestito d’impatto erogato da Intesa Sanpaolo potrà moltiplicare fino a cinque volte l’importo del contributo a fondo perduto a condizioni agevolate (durata 10 anni, senza garanzie, interessi 0,4% nominali annui con pagamento in unica soluzione alla scadenza del prestito, e rimborso del capitale in due soluzioni: il 40% al 5° anno e il restante 60% al 10° anno). Sono ammessi interventi per rilanciare, riorganizzare, implementare la propria attività e per richiamare il personale dalla cassa integrazione, stabilizzare i contratti di lavoro dipendenti e assumere nuovo personale. “La pandemia – aggiunge Raffaello Ruggieri, Chief Lending Officer Intesa Sanpaolo – ha accelerato la necessità di investire energie e risorse su innovazione, transizione digitale e sostenibilità, al fine di cogliere opportunità ancora latenti e contribuire a ridurre alcuni gap strutturali dei nostri territori in un contesto internazionale. Questi interventi vanno a rafforzare il nostro DNA di Banca di Impatto che restituisce ai propri territori la forza dei propri risultati realizzando innovative soluzioni di impact investing e financing.”.