La prima ha stabilito il nuovo record mondiale di salto in lungo U/20 eguagliando la madre Fiona May: la seconda dirige Mascagni e Puccini con una bacchetta d’argento di Paolo Penko che con i suoi otto spicchi richiama la cupola del Brunelleschi e vuol essere chiamata Direttore
Doppio Pegaso in una settimana a Palazzo Strozzi Sacrati. Ed entrambi a due donne che in questo momento di grande difficoltà a causa delle pandemia da Covid portano a vette altissime il nome della Toscana: si tratta di Larissa Iapichino, figlia della indimenticata lunghista Fiona May e del suo allenatore dell’epoca Gianni Iapichino, che ad appena diciotto anni ha stabilito il nuovo record del mondo under 20 di salto in lungo con 6,91 metri eguagliando il record italiano indoor detenuto dalla madre, e di Beatrice Venezi, trentunenne pianista lucchese, compositrice, direttore d’orchestra con una spiccatissima passione per Giacomo Puccini, salita alla ribalta delle cronaca dopo la partecipazione al Festival di Sanremo come ospite dove alla domanda di Amadeus su come volesse essere chiamata, direttore o direttrice, lei ha scelto la prima possibilità scatenando un putiferio di reazioni sui social. Per inciso: noi preferiamo, senza se e senza ma, la formula “direttore” e quindi brava Beatrice!!!! Le due cerimonie si sono svolte alle presenza del Governatore toscano Eugenio Giani e del Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.
“Profondamente toscana” e “onorata di ricevere, da toscana, il Pegaso”. Così Larissa ha ringraziato aggiungendo un attimo dopo “di essere felice di portare in alto il nome della mia Regione. Spero con le mie imprese di riuscire a dare lustro a questa bellissima terra e di poter far parlare di noi in ambito sportivo sia, come mi auguro, con il Golden Gala che potrebbe tenersi a Firenze, sia per le imprese che possiamo compiere sia io che gli altri atleti toscani. Adesso, insieme alle Olimpiadi, mi aspettano i mondiali juniores. E per questi due obiettivi sto lavorando”.
Fiera delle sue origine toscane anche Beatrice Venezi diplomatasi in pianoforte a Lucca nel 2010 per poi proseguire gli studi al conservatorio di Milano dove prese il diploma uno dei suoi grandi amori musicali, Giacomo Puccini. Ma oltre al musicista che ha creato eroine immortali come Mimì, Butterfly, Tosca, Liù e Turandot, entrate tutte di diritto nell’immaginario collettivo di ognuno, Venezi non disdegna Mascagni scelto per il suo debutto londinese dove dirigerà “L’Amico Fritz”. Tra le motivazioni del riconoscimento che la Regione conferisce, c’è anche “l’impegno per la divulgazione ad un pubblico ampio e giovane della musica classica”. Direttore principale ospite dell’Orchestra della Toscana, nel 2017 è stata inserita dal Corriere della Sera fra le 50 donne che si sono distinte nel mondo per professionalità e capacità e nel 2019 la rivista americana Forbes l’ha inserita tra i cento giovani under 30 leader nel mondo.
Oltre alla musica Beatrice porta nel mondo la maestria degli artigiani orafi fiorentini con la bacchetta-gioiello in argento creata per lei da Paolo Penko con quell’impugnatura che richiama, con i suoi otto spicchi, la Cupola del Brunelleschi. “Io sono a favore – dice con la sua grinta naturale – della battaglia che oramai da anni portano avanti le attrici in Inghilterra, le quali si vogliono far chiamare ‘actor’, attore, anziché ‘actress’: proprio per poter essere considerate allo stesso pari dei colleghi uomini, con lo stesso trattamento salariale”. Senza accentuare categorizzazioni, in omaggio anzitutto al talento.