Una risoluzione approvata in Consiglio e sostenuta da Lista Nardella, M5S e centrodestra impegna Palazzo Strozzi Sacrati a riconsiderare la misura di 1,8 metri alla luce dei nuovi provvedimenti adottati dal Governo e del trend dei contagi in Toscana
Riconsiderare la misura di 1,8 metri di distanziamento sociale alla luce dei nuovi provvedimenti adottati dal Governo e del trend dei contagi. E’ l’impegno che chiede alla Regione una risoluzione Pd, sostenuta anche dai capigruppo della lista Nardella, del centrodestra e del movimento 5 stelle, e approvata ieri dal Consiglio comunale riunito in videoconferenza.
“Rispettare le regole – fanno presente il capogruppo Pd Nicola Armentano e le vicecapogruppo Benedetta Albanese e Letizia Perini – è il presupposto fondamentale che ci deve guidare anche in questa fase 2, perché è grazie a questo che siamo riusciti a contenere la pandemia. Il quadro della situazione al momento dell’ordinanza del presidente Rossi era diverso: la distanza era l’unica misura di sicurezza certa e definita da poter mettere in campo, l’andamento del contagio per quanto non drammatico come in altre regioni era ancora un’incognita. Sono trascorse però alcune settimane, alcuni fattori sono mutati con l’introduzione dell’obbligo delle mascherine e il trend per fortuna positivo del contagio in questi ultimi giorni nel territorio regionale: per questo riteniamo fattibile adesso questa richiesta in un quadro generale che ci infonde più tranquillità pur consapevoli di dover adottare la massima prudenza”.
La risoluzione chiede anche di armonizzare le diverse disposizioni già in vigore cercando se possibile di evitare di mettere ulteriori limitazioni rispetto a quanto già previsto dal Governo nell’ultimo Dpcm e promuovendo un’interlocuzione con l’esecutivo centrale per misure più specifiche rivolte ad attività in cui è più complesso o quasi impossibile rispettare il distanziamento sociale.
“Mai come adesso – concludono – bisogna saper tenere assieme salute, economia e diritti, in modo equilibrato. Per farlo è importante armonizzare le disposizioni tra i vari enti, Governo, Regione e comuni, per lavorare assieme in modo sinergico e efficace. Questo consentirebbe di avere parametri omogenei in tutto il Paese. Siamo ben consapevoli del grande lavoro fatto dalla Regione per contrastare la diffusione del virus. Bisogna però fare in modo di garantire condizioni di sicurezza anche in attività impossibilitate a svolgersi a una certa distanza, provare a mettere in campo protocolli adeguati, sulla base di valutazioni scientifiche, perché possano ripartire con tutte le cautele necessarie”.