Trentanove anni fa l’assassinio dell’ex sindaco di Firenze per mano di un commando di terroristi. Il ricordo del presidente Cosimo Guccione e poi quello del già presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza
Trentanove anni fa un commando delle Brigate Rosse-Partito Comunista Combattente assassinava Lando Conti, sindaco di Firenze dal 1984 al 1985 ed esponente di spicco del Partito Repubblicano fiorentino. Questa mattina l’assessore alla Cultura della Memoria Benedetta Albanese ha portato una corona di alloro al Ponte alla Badia, dove fu ucciso, e al cimitero di Trespiano. Erano presenti la moglie di Conti, Ghisa, i figli Stefano e Leonardo e la sindaca di Fiesole Cristina Scaletti.
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“Oggi ricordiamo la persona, un uomo delle istituzioni ucciso dai terroristi proprio mentre si recava ad una seduta del Consiglio Comunale – ha detto Albanese – e al tempo stesso condanniamo senza alcuna riserva l’uso della violenza contro la democrazia, contro le sue regole e contro il confronto civile delle idee”. Quando fu trucidato dai terroristi, Conti aveva 52 anni ed era padre di quattro figli: oltre Stefano e Leonardo, Lapo e Lorenzo. I terroristi gli tesero l’agguato a Ponte alla Badia, alla porte di Firenze. Conti aveva lasciato era uscito da poco per andare in Palazzo Vecchio, dove era in corso la seduta del Consiglio Comunale. Il processo per l’omicidio di Lando Conti si concluse con cinque condanne. “La sera del 10 febbraio 1986 la mano terrorista delle brigate rosse qui barbaramente ha spento la vita di Lando Conti – è scritto sulla lapide in suo ricordo a Ponte alla Badia – non i suoi ideali di libertà e democrazia che restano nel pensiero e nell’azione di tutti coloro che in essi credono. La città di Firenze al suo Sindaco amico”. La figura di Lando Conti è stata ricordata anche nel pomeriggio dal presidente del Consiglio Comunale Cosimo Guccione durante la seduta pomeridiana dell’assemblea civica.
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Sempre nella stessa riunione Guccione ha ricordato anche Giuseppe Matulli a un anno dalla scomparsa. “Un uomo dagli alti ideali, di grande sensibilità, di profonda cultura, di intelligenza politica acuta – ha sottolineato -, capace di estrema tenacia nel portare a termine i progetti in cui credeva e per cui si è speso allo stremo. Vedi proprio il progetto della prima tramvia cittadina, col quale ha contribuito a disegnare la città del futuro, la Firenze di oggi”.