Passa in Consiglio la delibera che la scorsa settimana aveva provocato prima il rinvio della seduta e poi quello della Conferenza dei Capigruppo. Bettarini: “Possibilità ingiusta che premia chi preferisce non pagare”
Il Comune di Firenze non applicherà lo stralcio delle cartelle fiscali per multe e tributi non pagati. Dopo le polemiche seguite al rinvio, una prima volta del Consiglio Comunale la scorsa settimana per l’incapacità della maggioranza Pd-Lista Nardella di assicurare il numero legale e una seconda volta della Conferenza dei Capigruppo per l’ammutinamento delle minoranze in risposta all’atteggiamento tenuto in precedenza della Presidenza che in sostanza aveva deciso per il rinvio motivandolo con il “rischio di non discutere l’atto all’ordine dei lavori”, stavolta la cosiddetta “delibera delle multe è stata approvata. Dunque Firenze non aderirà allo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro deciso a dicembre dal Governo Meloni e contenuto nella legge di Bilancio 2023.
“Stralciare le cartelle – ha detto l’assessore al bilancio e sviluppo economico Bettarini – è una possibilità a nostro avviso ingiusta dal punto di vista dell’interesse generale perché premia chi preferisce non pagare. Accogliere questa possibilità sarebbe stata una misura poco efficace nei confronti dei cittadini che rispettano le leggi mentre noi chiediamo che sia giusto incentivare la fedeltà fiscale. E’ una scelta di equità e di rispetto perché stralciare queste somme significa mettere sullo stesso piano coloro che adempiono ai propri doveri pagando integralmente e puntualmente imposte, tasse, tariffe e multe con chi al contrario ha preferito fregarsene per anni”.
Dalle verifiche effettuate dagli uffici comunali risulterebbe che il residuo debito per le cartelle non riscosse interessate, fra il 2011 e il 2013, ammonta ad oltre 5 milioni e 300mila euro: una cifra, spiegano da Palazzo Vecchio, utile a finanziare servizi per i cittadini.
Fortemente critiche le opposizioni. Per Sinistra progetto Comune invece si tratta di cifre già oggetto di stralci e tentativi di regolarizzazione, relativamente piccole e ritenute difficilmente esigibili, tirate nel mezzo da una Legge di Bilancio scritta male alla quale – sottolineano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi “Palazzo Vecchio sceglie di rispondere con un caos assoluto nella maggioranza, come attesta il fatto che l’Assessore avesse chiesto di approvarla la settimana scorsa. Con i nostri ordini del giorno abbiamo chiesto di chiarire alla cittadinanza che comunque debitori e debitrici possono ottenere l’identico risultato, anche se non si ottiene in automatico, ma occorre un ruolo attivo della persona interessata. Sono stati bocciati entrambi, senza le altre opposizioni presenti in aula e con pochissimi secondi dedicati dalla maggioranza a bocciare le nostre proposte. Parere negativo espresso anche alla richiesta di impegnarsi per un sistema di prevenzione della messa a ruolo delle sanzioni, cercando di far arrivare prima le notifiche e permettere alla cittadinanza di avere costante aggiornamento su eventuali situazioni sanzionatorie aperte. Ma su questo abbiamo depositato anche una mozione, su cui è previsto un approfondimento nei prossimi giorni. Speriamo di poter portare a casa un risultato per chi vive nella nostra città”.
Duro anche il commento della Lega Salvini con il capogruppo Federico Bussolin per il quale “Ancora una volta il PD perde l’occasione per stare vicino ai bisogni dei cittadini, tra i quali rientra certamente la rottamazione delle cartelle esattoriali. Nel merito della delibera viene utilizzato il concetto di equità, citato a sproposito: dov’era il pugno duro ed il richiamo alle regole nello scandalo SAS? Dov’è la fermezza contro le occupazioni abusive? Noi scegliamo di stare dalla parte dei cittadini, sostenendoli nel momento di difficoltà che stanno vivendo, per questo motivo abbiamo contro la disapplicazione delle disposizioni in merito allo stralcio delle cartelle esattoriali”.
“Un provvedimento di provvedimento di equità, che risponde a un principio chiaro” è invece la valutazione di Nicola Armentano, Letizia Perini e Alessandra Innocenti (Pd). “Chi ha commesso un’infrazione ne deve rispondere. Aderire allo stralcio sarebbe stato un messaggio sbagliato soprattutto nei confronti di chi rispetta le regole e di chi incappando in una sanzione aveva corrisposto quanto doveva come da legge. È stato giusto e doveroso prendere questa decisione, il contrario altrimenti avrebbe rischiato di incentivare l’evasione. Senza senso e strumentale l’attacco della Lega sul non voler essere a fianco dei cittadini”.