In discussione c’era la riqualificazione dell’area di Campo di Marte sulla quale Comitato Vitabilità e Italia Nostra si oppongono con forza. Nardella potrebbe essere costretto a un ulteriore rimpasto
Il ciclone Schlein arriva anche a Firenze e come prima conseguenza porta alla “sconvocazione” della commissione urbanistica che fra l’altro avrebbe dovuto occuparsi del Piano Operativo Comunale che comprende anche il progetto di riqualificazione del Campo di Marte sul quale il Comitato di residenti Vitabilità sorto spontaneamente per dire “no alla trasformazione del quartiere e Italia Nostra hanno ingaggiato una dura lotta con l’Amministrazione decisa invece a condurre in porto tutta l’operazione legata a doppio filo con il restyling dello Stadio Artemio Franchi.
In sostanza lo stop alla convocazione dell’organismo, che si sarebbe dovuto riunire ieri, sarebbe arrivato dalla corrente filo-Schlein della Giunta: in particolare l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio che secondo rumors fortemente accreditati vorrebbe per sé la poltrona di vicesindaco proprio in virtù dei nuovi assetti dentro al Pd, costringendo così il sindaco Dario Nardella all’ennesimo rimpasto nell’esecutivo a un anno e mezzo ormai dalla fine del mandato quando invece si dovrebbero tirare le somme sulla sindacatura e terminare i progetti avviati. Al centro della diatriba ci sarebbe anche l’assessore all’urbanistica Cecilia Del Re, già a sua tempo depotenziata con una decisione che aveva suscitato più di una perplessità proprio per far posto a Giorgio, e che nuovamente sarebbe per così dire finita sul “banco degli accusati”. Insomma, sembrerebbe di capire, un primo siluro politico lanciato alla parte “bonacciniana” del Pd (che però resta maggioranza in Consiglio) e anche un avvertimento dai toni non proprio concilianti.
Di rinvio inaccettabile parlano tutti i gruppi di minoranza in una nota congiunta nella bollano come “inutile” la giustificazione del Pd di voler anticipare il consiglio straordinario sul progetto di riqualificazione di Campo di Marte, fra l’altro chiesto da tutte minoranze. “Si oltrepassa – dicono – di parecchie lunghezze la soglia del ridicolo affermando una cosa del genere, e non siamo disposti ad accettarlo. Il presidente della commissione Pampaloni, con l’avvallo del presidente del Consiglio Milani, entrambi vincitori del congresso del partito con la Schlein, hanno scelto di lanciare un primo siluro (politico s’intende) contro la componente perdente bonacciniana, che però è grande maggioranza in consiglio. Una situazione, quella interna al PD in Palazzo Vecchio, che rischia di bloccare la macchina amministrativa da qui a maggio 2024. Come opposizioni non staremo a guardare: il bene di Firenze richiede senso di responsabilità. Non accetteremo che le logiche interne al partito di maggioranza tengano in ostaggio Firenze”.
Italia Viva con Barbara Felleca torna a chiedere un incontro politico per parlare di prospettive per questa ultima parte di sindacatura e sottolinea la “mancanza di rispetto per la città e per chi a quel Piano ha lavorato in questi mesi, compresi i Quartieri che hanno votato nei tempi stabiliti. Marzo doveva essere il mese delle scelte importanti per Firenze e i fiorentini, con le discussioni di bilancio e POC, a questo punto tutto sembra in dubbio”. Per Sinistra Progetto Comune “I partiti devono concorrere alla vita democratica, non prenderla in ostaggio. Abbiamo sempre contestato il modo in cui il Sindaco ha disposto della sua Giunta per questioni interne alla sua organizzazione: rimpasti continui, per candidature alle regionali o per accordi con la Segreteria nazionale. Ora che ha subito una pesante sconfitta interna, in Comune ci sono problemi su delibere importanti come il Piano Operativo?”.
Tutto tranquillo invece per Nicola Armentano (Pd) e Mimma Dardano (Lista Nardella) secondo i quali “Il rinvio è stato dovuto alla volontà di accogliere la richiesta di tutte le opposizioni sulla necessità di calendarizzare la discussione sullo stadio prima del POC”. Quando la toppa, si direbbe è peggio del buco.