Si tratta di un’opera di Adolfo Wildt che ritrae Santa Lucia protettrice dei non vedenti. Nella stessa circostanza sono stati riconsegnati anche sei quadri asportati in precedenza dal museo pisano San Matteo
Era stata trafugata dalla sede della Sezione Provinciale di Livorno dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Ma grazie alle lunghe e complesse dei Carabinieri del Nucleo TPC Firenze adesso è potuta tornare nelle mani dei legittimi proprietari. La scultura in marmo che ritrae Santa Lucia, opera dell’artista Adolfo Wildt, è stata restituita ieri dal Capitano Claudio Mauti Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze (TPC) all’Azienda Sanitaria Locale Toscana Nord Ovest nel corso di una piccola cerimonia svoltasi nel museo labronico “Giovanni Fattori” alla presenza del Sindaco di Livorno Luca Salvetti e della dottoressa Maria Letizia Casani, Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria.
Le indagini erano state avviate in seguito a un esposto presentato dall’Azienda nel quale veniva rivendicata la proprietà del bene e segnalata la sua vendita illecita, avvenuta nel dicembre 2015. Il proseguimento delle indagini ha portato i militari a ipotizzare i reati di appropriazione indebita, alienazione, esportazione illecita e ricettazione nei confronti di quattro persone. Di conseguenza tutte le attività negoziali relative alla scultura sono state considerate nulle, mentre l’’esportazione dal territorio nazionale e la vendita presso una nota casa d’aste londinese, per il corrispettivo di 600.000 euro, sono state dichiarate irregolari. Grazie alla collaborazione della casa d’aste, sollecitata a una procedura extragiudiziale concordata con la Procura della Repubblica di Livorno, l’opera è stata ritirata dal collezionista parigino che se l’era aggiudicata all’asta di Londra del 2015, favorevole al suo ritorno in Italia. Il 26 giugno 2019 i militari del Nucleo TPC di Firenze si sono recati a Parigi per riportare indietro la scultura, sequestrandola come disposto dalla Procura livornese. Il procedimento penale si è poi concluso con l’archiviazione delle posizioni dei quattro indagati da parte del GIP del Tribunale labronico e l’ordine di restituzione della statua all’Azienda Sanitaria Toscana Nord Ovest. L’accordo adesso raggiunto con il Comune permetterà ai cittadini di poter ammirare la scultura che misura 55x32x45 centimetri all’interno del Museo Fattori di Livorno.
Nella stessa occasione, il Nucleo fiorentino ha consegnato anche sei tele sequestrate nel febbraio 2014 durante le attività che hanno portato al ritrovamento di importantissime opere d’arte asportate dal Museo San Matteo di Pisa, per le quali è stata rilasciata l’autorizzazione alla restituzione da parte dell’Autorità Giudiziaria di quella città.
Si tratta di dipinti eseguiti tra il XVII e il XX secolo, di autore ignoto, raffiguranti soggetti religiosi, l’allegoria dell’Inverno e un ritratto maschile, che, insieme ad altri sette dipinti, furono affidati nel 1993 a un artigiano accreditato per il restauro dalla Soprintendenza, presso il quale sono stati ritrovati. Dato il tempo trascorso la posizione del restauratore è stata archiviata.