I carabineri recuperano dieci reperti archeologici di due sedi diplomatiche
Dieci reperti archeologici di provenienza illecita sono stati restituiti dai Carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Firenze a due sedi diplomatiche a Roma. Si tratta di un vaso dell’antica civiltà panamense Gran Chiriquì all’ambasciatore della Repubblica di Panama; otto manufatti in ceramica e una scultura zoomorfa all’ambasciatore della Repubblica dell’Ecuador. I reperti, privi della documentazione che attesta la llegittima provenienza, erano parte di una collezione privata, appartenuta a un professionista deceduto.
L’attività investigativa, nata in seguito alla segnalazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e per le Province di Pistoia e Prato, ha permesso di sequestrare una coppa integra in ceramica, in stile Lagarto, delle dimensioni di 10x8x4 cm, con un’ansa verticale rialzata e la parte superiore del corpo riportante una decorazione dipinta, risalente a un periodo massimo tra il 1000-1200 d.C. riconducibile alla cultura dei Gran Chiriquì, del valore commerciale di circa 5.000 euro.
Il vaso, grazie alla cooperazione fornita dalla rappresentanza diplomatica di Panama presso lo Stato Italiano, è stato riconosciuto dalle autorità culturali dal paese latinoamericano come appartenente al proprio patrimonio nazionale. Alla luce di tale riscontro, la Procura di Firenze, in virtù della normativa vigente prevista dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio ne ha disposto la restituzione alla Repubblica di Panama. Gli otto manufatti in ceramica e la scultura zoomorfa, grazie alla collaborazione fornita dalla rappresentanza diplomatica dell’Ecuador presso lo Stato Italiano, sono stati riconosciuti dalle autorità culturali del Paese sudamericano come appartenenti al proprio patrimonio nazionale e sono quindi stati restituiti a quel paese.