Nella mostra che si inaugura domani, 22 artiste contemporanee danno una loro personalissima interpretazione dell’annuncio dato dall’Arcangelo Gabriele a Maria misurandosi con le splendide annunciazioni e le altre opere presenti nel museo
Hi Woman! (Tu donna) è il saluto aggressivo, come sostiene Francesco Bonomi non convincendo però del tutto, con il quale l’Arcangelo Gabriele si rivolge a Maria per annunciarle che sarà la Madre di Gesù. Ed è anche il titolo della mostra che da domani, 11 dicembre, fino al 27 febbraio potrà essere visitata al Palazzo Pretorio di Prato. Sottotitolo dell’evento: La notizia del futuro in cui 22 artiste contemporanee internazionali danno una loro personale interpretazione dell’annunciazione e si misurano con le splendide annunciazioni e le altre opere presenti nel Palazzo. Ma attenzione, guai a sostenere che si tratta di una mostra sulle donne, sul femminismo o “politically correct”. Ancora Bonomi ci informa che “le 22 artiste sono anagraficamente nate donne. Condividono quindi soltanto un destino”. A differenza invece di quanto è accaduto alla Madonna “per la quale si è trattato di una imposizione”.
Posizione la sua perlomeno curiosa. “Questa mostra – ha aggiunto il curatore durante la prewiew riservata alla stampa – è la trasformazione Pop del saluto dell’angelo Gabriele a Maria proiettato nella contemporaneità. Le loro vedute sono tutte di natura diversa, la loro arte tutta coniugata in modi diversi e non necessariamente femminili. Essere artista è esattamente la condizione opposta a quella della Madonna. Non arriva un angelo che senza convenevoli dice “Hey tu, da domani sarai un artista”.
22 dunque le artiste in mostra, ognuna con una propria annunciazione da rivelare: Huma Bhabha, Irma Blank, Koo Donghee, Marlene Dumas, Isa Genzken, Jessie Homer French, Roni Horn, Jutta Koether, Andrew LaMar Hopkins, Maria Lassnig, Babette Mangolte, Lucy McKenzie, Aleksandra Mir, Susan Philipsz, Paola Pivi, Maja Ruznic, Jenny Saville, Fiona Tan, Genesis Tramaine, Andra Ursuta, Marianne Vitale, Lynette Yiadom-Boakye. Attraverso la pittura, la scultura, il video ed il suono le artiste ci annunciano messaggi diversi, misteri lontani e realtà vicine, ognuna con un lavoro potente e significativo capace di sostenere il confronto con i maestri dell’antichità della collezione di Palazzo Pretorio, trovando a volte una sintonia, a volte creando cortocircuiti potenti e carichi di stimoli per il pubblico.
Non a caso la rassegna è stata pensata come un esercizio di ricerca di un’intimità perduta, “quella stessa intimità che Gabriele toglie a Maria per sempre scaraventandola al centro del mondo” in cambio di nulla. Nel saluto dell’Angelo c’è tutta la storia umana. L’uomo che impone la sua decisione senza possibilità di contraddittorio e la donna che viene beatificata con il dono della creazione ma privata della sua libertà di scelta”. “Ancora una volta – aggiunge il sindaco di Prato Matteo Biffoni – Palazzo Pretorio offre uno sguardo nuovo sul proprio patrimonio artistico, stimolando anche una profonda riflessione sul mondo femminile Le 22 artiste che espongono in Hi Woman! propongono in modo del tutto personale un messaggio attuale e completamente calato nella realtà contemporanea. Ma l’annuncio non sarebbe così potente se non fosse ospitato nella solennità delle nostre sale”.
Questi gli orari di apertura del museo: tutti i giorni, escluso il martedì dalle 10.30 alle 18.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Ingresso: 8 euro, ridotto 6 euro. Per tutto il periodo della mostra il Museo di Palazzo Pretorio e il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci offriranno l’ingresso ridotto ad uno dei due musei, presentando il biglietto della prima mostra visitata. Sarà inoltre possibile regalare l’ingresso al Museo e alla mostra acquistando la card in vendita alla biglietteriaRiduzioni e gratuità sul sito: www.palazzopretorio.prato.it. Info e prenotazioni: tel. +39 0574 1837859 tutti i giorni 9:30-19:00 (museo.palazzopretorio@comune.prato.it prenotazioni.museiprato@coopculture.it). “Con questa mostra – conclude Rita Iacopino, direttrice del Museo – ancora una volta il Pretorio si interroga sul tema del dialogo tra i molti contemporanei possibili, tra passato e presente”.