Da oggi e fino al 6 giugno sarà possibile ammirare oltre 170 opere provenienti dai 45 comuni che aderiscono all’Associazione nata nel 1999 con l’obiettivo di valorizzare questa particolare tecnica artistica
Grand Tour, la mostra itinerante alla scoperta della straordinaria tradizione e contemporaneità della ceramica italiana, fa tappa quest’anno a Firenze, ospitata per la prima volta da Artigianato e Palazzo nel Giardino di Palazzo Corsini. Da oggi e fino al 6 maggio prossimo (ingresso libero) sarà possibile ammirare oltre 170 opere provenienti da 45 comuni italiani, centri di produzione ceramica depositari di un saper fare straordinario tramandato da secoli: dalla Puglia al Veneto, dalla Sicilia e Sardegna alla Liguria e Piemonte, dagli Abruzzi alla Romagna e alla Toscana.
“Avere la possibilità di presentare al pubblico questa bella mostra ci emoziona – dicono Sabina Corsini, Presidente dell’Associazione Giardino Corsini e Neri Torrigiani, ideatore ed organizzatore di Artigianato e Palazzo -, perché descrive con intelligenza e gusto, ciò che il nostro paese ha saputo tramandare nelle tante “città della ceramica” raccontando – come solo il pane del resto sa fare – le diversità di ogni regione, territorio, frazione in un caleidoscopio di forme, colori e sapori”.
L’esposizione, attraverso la collezione di rappresentanza dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, è a cura di Jean Blanchaert, Viola Emaldi e Anty Pansera ed è coordinata da Giuseppe Olmeti. Le opere, esposte alla Limonaia restaurata del Giardino Corsini, sono riedizioni di pezzi storici o produzioni moderne, testimoni di stili diversi: dall’Arcaico al tardo Medioevo, dal Rinascimento al Settecento, dal Neoclassico al secolo dei Lumi, al Liberty e al Decò, fino al Design contemporaneo. Oggetti di uso comune o puramente decorativi, ispirate a forme e decori storici che, attraverso l’artigianato artistico, diventano simbolo condiviso di una identità territoriale che si rinnova di generazione in generazione e sa essere contemporanea. In questo modo l’Italia viene raccontata da ceramiche dalle forme e dai segni più svariati: a volte è il decoro a prevalere, altre volte è la figura, dal segno graffito alla pennellata, e altre ancora la plastica, eseguita a mano libera o a stampo.
“Nel nostro progetto espositivo – afferma Massimo Isola, Sindaco di Faenza e Presidente dell’Associazione Italiana Città della Ceramica- il materiale e l’immaginario si incontrano in questi lavori, opere uniche che rappresentano capolavori in ceramica, storie di singole botteghe e di decine di comunità, diffuse in ogni angolo della penisola”. L’Associazione Italiana Città della Ceramica è nata nel 1999. La sua mission è lo sviluppo della rete nazionale dei Comuni riconosciuti dal Ministero Italiano dello Sviluppo Economico come “Città di antica ed affermata tradizione ceramica” e la realizzazione di azioni per la valorizzazione della ceramica italiana. Ne fanno parte ben 45 enti tra cui Impruneta, Montelupo Fiorentino, Borgo San Lorenzo, Sesto Fiorentino, Laveno Mombello, Lodi, Gualdo Tadino, Gubbio, Sciacca, Napoli-Capodimonte e Faenza che la presiede fin dalla fondazione.