Bandiere a mezz’asta fuori Palazzo Vecchio per i funerali del vicebrigadiere assassinato a Roma. E Bocci (Gruppo Misto) invita a riflettere sulla forma di violenza che appare sui social
Bandiere a mezz’asta fuori da Palazzo Vecchio e gonfalone listato a lutto ieri durante la riunione di Consiglio in segno di partecipazione ai funerali svoltisi a Somma Vesuviana di Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere ucciso a coltellate pochi giorni fa da due studenti americani in vacanza a Roma.
La proposta, avanzata dal capogruppo del gruppo misto Ubaldo Bocci, è stata accolta all’unanimità dal parlamentino fiorentino che durante la seduta ha ricordato il sacrificio del militare, sposato soltanto da 47 giorni, con un minuto di silenzio.
Bocci, nel suo intervento, ha stigmatizzato alcuni comportamenti di una certa politica che faceva “il tifo perché ad assassinare il Vicebrigadiere Rega fosse un extracomunitario” definendoli “folli”, come altrettanto folle è stato il post lasciato su Facebook dall’insegnante di lettere novarese Eliana Frontini nel quale senza tanti giri di parole si definiva il vicebrigadiere “Uno di meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza”.
“Personalmente – ha detto Bocci – vorrei che questa insegnante andasse almeno per un anno a pulire i cessi in una caserma dei Carabinieri. La politica nazionale e locale devono riflettere sulla forma di violenza che appare in questo momento sui social”.
Il capogruppo del Gruppo misto ha concluso sottolineando come sia “bello che tutto il Consiglio comunale si unisca e manifesti il più totale ringraziamento verso le forze dell’ordine ed oggi in particolare verso i Carabinieri”. Ma non ha rinunciato a una punta di polemica verso il Consiglio Regionale per uno striscione di solidarietà a Carola Rackete esposto qualche giorno fa da una finestra del Palazzo del Pegaso. “Evidentemente – ha sottolineato – per il vicebrigadiere Rega non era così importante mettere la bandiera a mezz’asta”.
Intanto sull’affaire Frontini la procura di Novara ha aperto un’inchiesta per vilipendio delle forze armate. La professoressa, secondo quanto riportato dal quotidiano la Repubblica, si sarebbe assunta una responsabilità non sua. Insomma potrebbe in questo modo aver protetto un familiare. Ma sarà soltanto lei a spiegare i motivi davanti alle autorità quando verrà convocata.