Sono 455 opere donate dal suo erede Lorenzo Gnocchi tra dipinti, disegni e sculture il San Giovannino del Rosso Fiorentino. Schmidt: “E’ una delle più importanti e consistenti donazioni ai musei fiorentini dal secondo dopoguerra”
Il Tribolo e Jacopo Vignali, Giovan Battista Foggini e Pio Fedi. Oltre allo stralunato e per certi versi struggente San Giovannino del Rosso Fiorentino, ultimo quadro del genio manierista fino ad oggi in mani private. Sono alcune delle 455 opere d’arte tra dipinti, sculture e disegni dal ‘500 al ventunesimo secolo appartenute alla straordinaria collezione di Carlo del Bravo, professore di storia dell’arte all’Università di Firenze, studioso di fama internazionale e scopritore di vaste aree nel campo artistico dal Rinascimento al contemporaneo, che da oggi entrano a far parte del patrimonio degli Uffizi.
A circa tre anni dalla scomparsa del maestro per intere generazioni di studenti, il lascito è stato reso possibile grazie alla generosità e lungimiranza del suo allievo ed erede universale Lorenzo Gnocchi, anch’egli professore all’ateneo fiorentino. La collezione è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi nell’auditorium Vasari degli Uffizi alla presenza del direttore delle Gallerie Eike Schmidt.
“Si tratta – ha detto Schmidt– di una delle più importanti donazioni ai musei fiorentini dal secondo dopoguerra: è il frutto di una vita all’insegna di passione del sapere e senso del bello, studi rigorosi e intense amicizie artistiche. Proprio questi valori hanno ispirato oggi l’atto di generosità compiuto da Lorenzo Gnocchi che ha consegnato i tesori più preziosi, personali ed intimi del suo maestro al popolo italiano intero”.
Laureatosi con Roberto Longhi nel 1959, Carlo Del Bravo in seguito insegnò all’Istituto d’Arte di Porta Romana prima di diventare assistente di Roberto Salvini all’Università di Firenze. Nel 1982 gli venne conferita la cattedra di Storia dell’Arte Moderna nello stesso Ateneo, dove insegnò fino al 2008, e in forma volontaria anche oltre: sotto la sua guida si sono formati Ettore Spalletti, Carlo Sisi, Simonella Condemi e Antonio Natali, già direttore della Galleria degli Uffizi. Su Del Bravo è in preparazione una mostra e un catalogo scientifico completo di tutte le opere della sua collezione.
La maggior parte di queste verrà esposta in due sale dedicate nella Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti che saranno restaurate e allestite nei prossimi mesi. Inoltre, secondo la politica delle Gallerie degli Uffizi di coinvolgimento culturale del territorio, alcuni gruppi di opere saranno esposte a San Casciano Val di Pesa, luogo di nascita e della prima infanzia dello studioso. “Del Bravo – ha concluso Gnocchi – ha consacrato l’intera sua esistenza alla bellezza portatrice di grandi pensieri ed ha rappresentato una vera luce, negli studi, nell’insegnamento, come nelle amicizie. Ha profuso gran parte delle proprie forze umane ed intellettuali con severità, ma anche con affettuosa partecipazione, con straordinaria chiarezza e lessicale elezione, privilegiando una didattica seminariale. Con gli allievi instaurava vere amicizie fondate sull’intesa dei valori dell’arte e della bellezza”.