Lo show dissacrante del gruppo che festeggia dieci anni di tournée distruggendo le loro hit e soprattutto quelle degli altri. Il chitarrista australiano è tra i massimi virtuosi dello strumento. Con lui Mike Dawes
Uno show per festeggiare l’anniversario dei primi dieci anni di tournée insieme: OBLIVION RHAPSODY è la summa dell’universo Oblivion come non l’avete mai visto né sentito prima d’ora. In piena crisi di mezza età Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli, i cinque rigorosi cialtroni sfidano sé stessi con un’inedita e sorprendente versione acustica della loro opera omnia venerdì 24 e sabato 25 marzo al teatro Puccini (Biglietti in vendita su Box Office/Ticketone. Acquisto on line su www.teatropuccini.it). Uno spettacolo che toglie tutti i paracadute per arrivare all’essenza dell’idiozia: cinque voci, una chitarra, un cazzotto e miliardi di parole, suoni e note scomposti e ricomposti a prendere nuova vita. Per la prima volta gli Oblivion saliranno sul palco nudi e crudi per distruggere e reinventare le loro hit, dopo aver sconvolto senza pietà quelle degli altri.
OBLIVION RHAPSODY è un gigantesco bigino delle performance più amate e imitate che parte dalle famose parodie dei classici della letteratura, passando per la dissacrazione della musica a colpi di risate, un viaggio lisergico che ripercorre anni di raffinate e folli sperimentazioni, senza soluzione di continuità, in lungo e in largo, di palo in frasca. Tutto il meglio (e il peggio), quello che non ricordavate, quello che amate di più e quello che non avete mai visto, in un viaggio allucinato e visionario che collega mondi mai avvicinati prima d’ora. Sarà un anniversario memorabile, un’indigestione senza limiti e senza senso, una Oblivionata all’ennesima potenza alla fine della quale l’unico bis che chiederete sarà una Citrosodina. Gli Oblivion sono i cinque sensi della satira musicale, i cinque continenti della parodia, i cinque gradi di separazione fra i Queen e Gianni Morandi. Li hanno definiti “atomizzatori di repertori musicali, pusher di pillole caricaturali” ma anche “meravigliosamente superflui, come le Piramidi”. Gli Oblivion giocano con la musica e il teatro. Sono uno Spotify vivente che mastica le note e le digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Un OGM che spazia tra genio e follia, giocoleria e cabaret, intrattenimento leggero e profonda demenzialità. Assistere ai loro show è un’esperienza folle e irripetibile che provoca risate scomposte, isteria collettiva, ma soprattutto interminabili richieste di bis.
Decisamente diversa la proposta del Tuscany Hall, dove lunedì 27 marzo torna per un attesissimo concerto il chitarrista australiano Tommy Emmanuel il cui nome campeggia nella targa dedicata ai Guitar Heroes che hanno calcato il palco dell’arena fiorentina. Ad aprire la serata sarà un altro asso della chitarra, il giovane britannico Mike Dawes, con cui Tommy Emmanuel ha incrociato la sei corde nel progetto discografico “Accomplice series Vol. 3”. Tra i massimi virtuosi della chitarra acustica a livello mondiale, Tommy Emmanuel ha modellato uno stile personalissimo intriso di armonici ed effetti ritmici. La sua dimensione ideale è dal vivo: straordinarie performance che da decenni appassionano milioni di fan a ogni latitudine. Per non dire delle masterclass e delle migliaia di musicisti influenzate dal suo inconfondibile sound. Mike Dawes è un chitarrista inglese noto per la composizione, l’arrangiamento e l’esecuzione di più parti contemporaneamente su un unico strumento. Considerato uno dei chitarristi fingerstyle moderni più creativi al mondo, è stato nominato “Miglior chitarrista acustico del mondo” da Total Guitar Magazine / MusicRadar in entrambi i sondaggi dei lettori nel 2017 e 2018.
I biglietti – posti numerati da 26,45 a 42,55 euro – sono disponibili sul sito www.bitconcerti.it, su www.ticketone.it (tel. 892.101) e nei punti Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita – tel. 055.210804). Restano validi i biglietti acquistati per la data del 10 novembre, posticipata.