Ieri la preview della mostra alla Biblioteca Nazionale, anteprima dell’esposizione che si terrà a fine maggio a Roma presso il Conservatorio di Santa Cecilia. La stilista ha scelto Francesca da Rimini come prima figura femminile della Commedia
Vale senz’altro la pena fare un salto in centro e arrivare fino alla Biblioteca Nazionale, pochi passi da Santa Croce, dove da ieri e fino al 23 aprile prossimo nell’ambito delle diverse iniziative per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri è possibile ammirare un’anteprima della esposizione ISBN Dante e altre visioni di Corrado Veneziano impreziosita da tre abiti disegnati dalla stilista e costume designer internazionale, ma fiorentina d’adozione, Regina Schrecker dedicati alle figure femminili della Commedia. La mostra vera e propria si aprirà a Roma a fine maggio al Conservatorio Nazionale di Santa Cecilia e comprenderà 33 opere di grande formato.
Per la preview fiorentina Regina ha scelto l’abito di Francesca da Rimini collocata da Dante Alighieri nel V canto dell’Inferno. Gli altri due sono in fase di realizzazione e saranno dedicati a Pia de’ Tolomei e naturalmente a Beatrice. “Il racconto di Francesca – dice la costume designer – è lungo e appassionato, e i suoi ricordi del mondo terreno sono ancora forti: l’amore ch’a nullo amato amar perdona è ancora forte in lei ma è anche la causa della sua perdizione. La passione è ancora viva in Francesca: come tutte le anime dei dannati e ha un enorme rimpianto per la vita terrena, poiché non ha nessuna speranza di giungere a Dio. L’amore è una delle chiavi di lettura della Commedia. Questa parola ricorre 139 volte e aumenta via via che ci si avvicina al Paradiso. Dante la cita 19 volte nell’Inferno, 50 volte nel Purgatorio e 7 nel paradiso partendo dell’amore carnale e terreno nell’Inferno e arrivando a quello puro nel Paradiso”. Francesca è rappresentata con un raffinato abito in seta rossa maniche lunghe, doppie, con una sontuosa sottogonna, sempre in pesante seta, in colore contrastante di un verde scuro tendente al blu notte. “Colori – aggiunge ancora – che già da soli rappresentano la passione, la speranza e la sacralità”.
Corrado Veneziano è l’unico artista vivente presente con una “personale” nel programma ufficiale del cartellone ministeriale dedicato al 700° anniversario dantesco. Alla Nazionale sono esposte tre delle 33 opere che compongono il ciclo e riguardano l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Su ogni tela, linee che mimano gli ISBN delle “Divine Commedie” stampate in Italia negli ultimi anni: linee che possono sembrare graffi, cancelli, pilastri, colonne, prospettive, quinte teatrali. Su ognuno di questi codici, a creare una nuova connessione fra linguaggi, è riportato di volta in volta un verso tratto da ognuno dei Canti, spesso anche “tradotto” in Codice Morse. Il suo progetto ha un fortissimo respiro internazionale in quanto da ieri e fino a metà maggio diverse istituzioni culturali estere presenteranno in anteprima una sua opera a tema dantesco. Da Los Angeles a Breslavia, da San Piewtroburgo ad Asunciòn solo per citarne alcuni. La mostra è visitabile negli orari di apertura della Biblioteca Nazionale e nel rispetto delle misure anti Covid-19.