L’ex premier Conte e il viceministro Todde davanti ai cancelli della fabbrica di Campi ribadiscono l’impegno per evitare i 422 licenziamenti. “Il Movimento 5 Stelle è compatto al loro fianco, necessario che tutte le istituzioni locali e forze politiche condividano questo obiettivo”
Due giorni dopo la manifestazione in programma il 18 settembre a Firenze, un nuovo tavolo di crisi si riunirà a Roma nella sede del Mise: e questa volta a presiederlo ci sarà il ministro Giorgetti. E’ questa la novità più importante nella lunga e travagliata vicenda Gkn che si trascina ormai da oltre due mesi, da quando cioè l’azienda di proprietà del fondo internazionale Melrose con un provvedimento unilaterale e via mail ha deciso di licenziare tutti e 422 i dipendenti, chiudere lo stabilimento di Campi Bisenzio che produce semiassi per le automobili e avviarne la procedura di messa in liquidazione.
Ad annunciarlo sono stati l’ex premier Giuseppe Conte e il viceministro Alessandra Todde che hanno incontrato i lavoratori in una delle tappe toscane del tour elettorale pentastellato. Fare di tutto per scongiurare i licenziamenti è il mantra e l’obiettivo che si sta ripetendo in tutte queste difficili settimane di lotta davanti ai cancelli ma anche con iniziative di partecipazione attraverso volantinaggi ai mercati, cortei improvvisati che hanno coinvolto la stazione di Santa Maria novella e alcune strade del centro. “Guardando i cancelli della GKN – ha poi detto Conte – con il presidio permanente, le bandiere dei sindacati e tante braccia ferme, che invece vorrebbero riprendere a lavorare, a produrre, viene in mente solo una cosa: dobbiamo fare di tutto per scongiurare questi licenziamenti. Il Movimento 5 Stelle è compatto al loro fianco ed è necessario che tutte le istituzioni locali e le forze politiche e sociali condividano questo medesimo obiettivo. Siamo di fronte a una crisi d’impresa molto complessa. L’azienda ha cessato all’improvviso l’attività e allo stato non c’è nessuna prospettiva di continuità”.
Il 23 settembre scadranno anche i termini della procedura di chiusura dell’azienda e proprio poco prima della scadenza, secondo voci ricorrenti, potrebbe arrivare il pronunciamento del giudice del lavoro sul ricorso presentato dalla Fiom per comportamento antisindacale. Se questo dovesse essere favorevole agli operai i licenziamenti verrebbero subito bloccati e in pratica si ripartirebbe daccapo. Conte prova anche ad evocare possibili scenari: decreto “delocalizzazioni” che avrebbe un peso significativo se fosse approvato prima del giudizio del tribunale, riforma dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese, lavoratori che si ricomprano l’impresa (workers buyout) con incentivi statali tipo accesso agevolato al credito, anticipo dei sussidi per la disoccupazione e dei Tfr. Infine una polemica indiretta con Giorgetti: “Todde fa un gran lavoro, bisogna che il ministero si muova all’unisono”.
Lei che fin dai primi momenti della vicenda ha dimostrato un piglio assolutamente deciso, conferma l’impegno assoluto: “Oggi con Conte abbiamo dimostrato che il Movimento 5 Stelle è una forza politica che lavora al fianco delle imprese senza mai mettere in secondo piano i lavoratori. Siamo stati in fabbrica a Campi Bisenzio per ascoltare le richieste dei lavoratori, Rsu e sindacato e per confermare il mio impegno assoluto nella gestione della vertenza. Il tavolo Gkn è stato convocato per lunedì 20 settembre. Continuerò, come sempre ho fatto, a metterci la faccia impegnandomi, con tutti gli strumenti a disposizione, ad evitare che situazioni come questa possano ripetersi”.