I lavoratori organizzano un presidio in piazza Duomo e poi vengono ricevuti dal sindaco di Firenze e della città metropolitana Dario Nardella assieme al collega di Campi Emiliano Fossi. Il collettivo di fabbrica: “Ancora una volta presi in giro”
Gkn si prepara a riaprire la procedura di licenziamento per i 422 dipendenti dello stabilimento di Campi Bisenzio in presidio dal 4 luglio scorso. La lettera in cui si annuncia la ripresa dell’iter bloccato una prima volta a settembre dal giudice del lavoro che aveva intimato all’azienda di revocare i licenziamenti per comportamento antisindacale è arrivata oggi e la temperatura che già rimaneva molto alta all’interno della fabbrica si è fatta improvvisamente torrida. Con un post su Facebook che assomiglia più a un telegramma il Collettivo di fabbrica ha scritto testualmente: “Arrivata raccomandata. Gkn si prepara a riaprire la procedura di licenziamento. Decretate ora. Ancora una volta presi in giro“.
E la reazione è stata di organizzare un presidio prima in piazza Duomo e poi in via dei Gondi, all’ingresso esterno di Palazzo Vecchio. Una delegazione dei rappresentanti delle maestranze è stata poi ricevuta dal sindaco di Firenze e della Città Metropolitana Dario Nardella nella sala di Clemente VII, presenti anche il primo cittadino di Campi Bisenzio Emiliano Fossi e l’assessore al lavoro Benedetta Albanese. Da tempo gli operai Gkn temevano che l’avvio di una nuova procedura fosse nell’aria e come nelle peggiori storie è puntualmente arrivata guarda caso proprio a ridosso del periodo natalizio e malgrado la nomina di un advisor (Francesco Borgomeo) che si sarebbe dovuto occupare del piano di reindustrializzazione e avrebbe trovato quattro manifestazioni di interesse sulle quali però c’era più di un dubbio da parte degli stessi lavoratori.
“Per noi – spiega Dario Salvetti, delegato Rsu – era preventivabile che Gkn si preparasse a riaprire la procedura di licenziamento da dicembre, probabilmente già da domani. In questo modo i 75 giorni della procedura ricadrebbero nel periodo delle festività, dicembre e gennaio, quando il Paese si ferma per le festività e la mobilitazione è più difficile. Il Governo aveva tutto il tempo di intervenire con un decreto di urgenza o con un disegno di legge antidelocalizzazioni che impedisse per l’ennesima volta uno scempio simile. Gkn si vanta di un processo di reindustrializzazione, che per noi è un raggiro potenziale, come del resto è già avvenuto in questo Paese dove si fanno firmare cessazioni di attività e ammortizzatori per cessazione di attività con la promessa dell’arrivo di fantomatici compratori che puntualmente si ritirano una volta che fondo finanziario e multinazionale sono scappati. Noi chiediamo garanzie chiare: prima si discuta del piano di continuità produttiva e occupazionale, del mandato di vendita che Gkn ha dato al suo advisor. Tutto ciò avvenga sotto la supervisione del Ministero, di Invitalia, delle organizzazioni sindacali e dell’assemblea permanente dei lavoratori. Chiediamo che chi arriva mantenga lo stesso patrimonio di diritti conquistati in questi anni e gli stessi livelli occupazionali. Noi abbiamo già la nostra proposta per il futuro di Gkn, capace di tenere insieme un piano per la nazionalizzazione con una prospettiva concreta di reindustrializzazione del sito produttivo con la creazione di un polo pubblico per la mobilità sostenibile”
Adesso il nuovo colpo di scena, anche se in qualche modo annunciato. “Siamo a fianco dei lavoratori Gkn – affermano in coro Nardella e Fossi -. Da poco è stato nominato l’advisor che si deve occupare della reindustrializzazione, sulla quale al momento non abbiamo novità. La priorità è aprire subito il tavolo della reindustrializzazione di Gkn in modo serio e fuori da ogni condizionamento e chiediamo un pieno coinvolgimento di Invitalia in questo processo, soprattutto fuori da procedure di licenziamento. Nel contempo auspichiamo che venga ripreso il lavoro avviato dal ministro Orlando sul provvedimento sulle delocalizzazioni alla luce di quello che sta succedendo nuovamente alla Gkn e di quello successo poche settimane fa anche a Bologna, per evitare un’escalation in tutto il paese. La situazione di Firenze peraltro presenta dei casi ancora più gravi per le pronunce della magistratura sul comportamento antisindacale dell’azienda”.
Sulla vicenda prende posizione anche Sinistra Progetto Comune e Campi a Sinistra. “La lettera arrivata stamani ai lavoratori GKN – dicono Antonella Bundu, Dmitrij Palagi e Lorenzo Ballerini – è l’ennesima offesa a una vertenza che ormai coinvolge tutto il nostro territorio. Per questo riteniamo fondamentale ribadire il nostro sostegno alla mobilitazione ed evidenziare l’importanza del gruppo di supporto nato attorno alla parola d’ordine “insorgiamo”. Se dal basso ogni scuola occupata ha saputo coordinarsi e dare forza alla classe operaia della fabbrica di Campi Bisenzio, riteniamo nostro dovere sottolineare quanto poco abbia fatto chi ci governa. Con le lavoratrici e i lavoratori è stata scritta una legge per contrastare le delocalizzazioni, che ancora non è stata fatta propria da tutto il Parlamento, mentre sembra indicibile discutere di un intervento diretto del pubblico in economia, come se lo Stato non potesse avere alcun ruolo sul mercato, guidando la cosiddetta “conversione ecologica” di cui il pianeta ha bisogno. Bene quindi la disponibilità dei sindaci di Firenze e Campi Bisenzio, ma il loro partito fa parte del Governo nazionale: quindi ci aspettiamo di più, molto di più”. Secondo quanto si apprende in serata dallo staff, il Viceministro Alessandra Todde, è pronta a riconvocare in tempi brevi al Mise il tavolo con tutte le parti coinvolte in modo da riprendere in sede istituzionale la discussione tra azienda, governo e organizzazioni sindacali” è quanto si apprende dallo staff della ViceMinistra sul caso GKN.