Ieri alla Camera in un’aula vuota la risposta del ministro dello Sviluppo economico all’interrogazione Pd. Assente il responsabile del Lavoro, Cenni: “Draghi deve aprire in Europa la discussione sulle delocalizzazioni”
“Il Governo è al lavoro per la salvaguardia dei livelli occupazionali” e il tavolo per scongiurare i 422 licenziamenti sarà riconvocato nei prossimi giorni. Così ieri alla Camera il ministro dello sviluppo economico Federico D’Incà, in un’aula tristemente vuota e senza il responsabile del dicastero del Lavoro Giancarlo Giorgetti che non si è presentato a causa di un altro impegno, ha risposto all’interrogazione targata Pd presentata da deputati toscani e non nella quale dopo i pressanti appelli rivolti a livello locale si chiedeva un impegno forte del Governo per salvaguardare la continuità produttiva dello stabilimento Gkn di Campi Bisenzio.
“La società ha avviato la ristrutturazione aziendale – ha detto il ministro – in modo unilaterale. Per tale ragione, anche alla luce delle richieste sindacali abbiamo invitato i rappresentanti aziendali a condividere il percorso di ristrutturazione con le istituzioni e le parti sociali per venire a una soluzione idonea a salvaguardare i lavoratori coinvolti e posso confermare che si sta lavorando in tale direzione”.
Per Susanna Cenni, deputata Pd senese che ha replicato a D’Incà, “non possiamo tradire la fiducia degli operai nelle istituzioni democratiche, Governo e Parlamento devono fare la loro parte. E Draghi in Europa deve aprire la discussione sulle delocalizzazioni”. Toni più aspri da Gabriele Toccafondi (Italia Viva) il quale sottolinea che “per adesso l’unica cosa reale sono i 422 licenziamenti dei lavoratori, che vanno ritirati”. Sulla Gkn è intervenuto ancora il Governatore toscano Eugenio Giani che a margine del tavolo fra Regione e multinazionali presenti in Toscana torna a ribadire: “La vicenda Gkn è inaccettabile su cui dobbiamo andare a fondo. Il ministro Giorgetti ha tutte le condizioni per esercitare quella pressione che porti a riaprire il tavolo sul ritiro dei licenziamenti. Sappiamo che le motivazioni sono finanziarie e non economiche e produttive. Servono subito nuove leggi italiane sui queste situazioni. Intanto a Campi Bisenzio il presidio operaio continua