Così la conferenza dei Servizi ha deciso il numero delle alberature (quasi 400) che dovranno essere abbattute nel tracciato della linea che unirà piazza Libertà con Rovezzano passando dallo stadio
Giù tutti i pini presenti in viale Duse e viale Verga che saranno abbattuti e sostituiti. Stessa sorte per quelli in viale don Minzoni, dall’incrocio con via Giacomini sulla destra e in direzione le Cure. Moltissimi poi saranno gli abbattimenti nel primo tratto del viale dei Mille fino all’incrocio con via Dogali. Stesso discorso infine per il tratto del viale dei Mille dall’incrocio con via dei Sette Santi alla svolta ad angolo retto (!) con viale Fanti: per capirci nei pressi dello Scheggi. Così la Conferenza dei Servizi ha designato il quadro definitivo degli alberi che dovranno essere tagliati per far spazio ai binari della tramvia 3.2.2, 6.2 chilometri di percorso, 15 fermate che collegheranno piazza della Libertà a Rovezzano passando nelle immediate vicinanze dello stadio e lambendo anche la stazione di Campo di Marte dove nelle intenzioni progettuali dovrebbe sorgere un parcheggio da 1.200 posti.
Gli alberi che da sempre hanno connotato la caratteristica del viale dei Mille rimarranno fino a via Marconi e da qui fino a via dei Sette Santi. La tramvia passerà sotto la ferrovia e nel sottosuolo svolterà a destra per sbucare nel primo tratto di viale dei Mille, appunto in via Dogali più o meno all’altezza dell’ex deposito Ataf ora At. Magari fa notare qualcuno con la solito arguzia fiorentina scendendo al volo dal tram si potrà salire altrettanto al volo su un Frecciarossa, ma è chiaro che si tratta di una battuta: anche se resta abbastanza difficile comprendere uno scavo che passa sotto a una sede ferroviaria da sempre croce e delizia sul piano dei collegamenti per chi va e chi viene da Roma preferendo i binari all’autostrada.
Il tratto Fanti-Malta-Fanti-Mamiani conserverà quasi tutte le alberature, poi ecco lo scempio che inizierà subito dopo la rotonda Mamiani-De Amicis-Duse e proseguirà imperterrito fino alla rotonda all’angolo con l’ingresso del Museo del Calcio. Già adesso, nonostante l’aiuto degli alberi, è difficilissimo percorrere viale Duse e viale Verga controsole. Non immaginiamo cosa potranno essere i due viali a lavori finiti con il nulla davanti e il sole a picco che non ti fa vedere praticamente niente oppure nelle giornate di pioggia con l’acqua che sferza i finestrini ottenendo in pratica lo stesso risultato. Con la risultante finale di trasformarli in due degli anonimi vialoni di periferia così tanto comuni a Milano o a Roma. Qui la tramvia svolterà a destra in via del Gignoro e in questa strada la revisione del progetto ha portato a non dover abbattere gli alberi dell’aiuola che separa i due sensi di marcia (ognuno con due corsie) della viabilità ordinaria (i convogli passeranno non al centro, ma spostati verso la caserma Perotti). Una piccola vittoria dei diversi comitati di residenti del Quartiere 2 che da sempre si battono per salvaguardare le alberature. Successivamente, dopo aver superato l’incrocio con via del Mezzetta, il tram svolterà a sinistra in via della Chimera per raggiungere il capolinea di Rovezzano dove sorgerà il parcheggio per le auto e il verde sarà aumentato rispetto a quello esistente adesso.
Secondo Palazzo Vecchio il numero di nuovi alberi supererà quello degli abbattuti e la revisione del progetto consentirà di migliorare la viabilità su gomma lungo via del Gignoro mantenendo due corsie (attualmente è a quattro, due in entrata e due in uscita dalla città). Soddisfatto il consigliere comunale di Avs Giovanni Graziani che evita però accuratamente di far cenno ai 400 alberi che dovrebbero cadere in totale per far posto ai binari della tramvia e si concentra su via del Gignoro e sulla polemica con la lista Schmidt: «La modifica in via del Gignoro— spiega Graziani — è una soluzione importante a tutela degli alberi presenti, ma è il risultato di una modifica decisa dall’amministrazione ben prima dell’entrata in campo della lista Schimdt. Dove sarà possibile fare altrettanto questo sarà perseguito, con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare le alberature esistenti. La sfida di portare avanti progetti importanti di miglioramento della mobilità e di riduzione dell’impatto ambientale necessita talvolta di dover procedere a spostamenti delle alberature».
Durissima la replica di Massimo Sabatini (Lista Schmidt) che riferendosi a Graziani parla di “autodemolizione di un consigliere definitosi finora “verde” che sceglie di difendere chi ha deciso il taglio netto di centinaia di alberi ad alto fusto. Graziani preferisce al verde degli alberi il grigio delle verghe tranviarie? Allora proponga il cambio di nome al suo gruppo: da Alleanza Verdi Sinistra a un più pertinente “Alleanza Sinistra”. Chi mette il Verde nel proprio nome e poi sostiene il taglio degli alberi ad alto fusto quali ideali difende? Quelli dei suoi capi politici? Dice di sì per partito preso o perché lo ha preso il Partito? Quanto al progetto alternativo per il Q2 da noi presentato, se lo studi meglio. Noi suggeriamo di usare i binari esistenti, non di inserirne altri. E soprattutto diamo una soluzione in grado di non tagliare 388 alberi, di salvare 270mila metri cubi di chioma, di non perdere l’assorbimento di 55 tonnellate di CO2″.