Messaggio pseudo-mafioso contro la Fondazione che assieme ai comitati di residenti si batte contro spaccio e degrado, per una maggiore sicurezza. Calleri: “Necessario riprendere il controllo del territorio”
Ancora un atto vandalico, che sfocia nella vera e propria intimidazione, accaduto nell’indifferenza delle istituzioni che dovrebbero invece cercare di porre la parola fine a una situazione che va avanti da troppo tempo. E ancora una volta a essere colpito è il Giardino in Lungarno del Tempio intitolato alla memoria del giudice Antonino Caponnetto, capo del pool antimafia che aveva in Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, oltre che in altre figure importanti di magistrati, la sua punta di diamante all’epoca dei grandi processi di mafia.
Nottetempo la targa che ricorda il magistrato è stata letteralmente spaccata in due. Il giardino in passato era stato fatto segno di numerosi vandalismi ma mai si era arrivati a colpire così in alto, tanto da far pensare appunto che non si tratti solo di una mano stupida, scellerata e abominevole che ha voluto mettersi in mostra. Un messaggio pseudo-mafioso insomma rivolto direttamente messaggio alla Fondazione Caponnetto, molto attiva in città al fianco dei diversi comitati di cittadini in coordinamento per trovare soluzioni e collaborare con le istituzioni in tema di sicurezza. “Il giardino Caponnetto non merita questo. È necessario riprendere il controllo del territorio. La Fondazione Antonino Caponnetto non tollererà in alcun modo tale situazione è chiede alle istituzioni di intervenire prontamente.” questa la dichiarazione rilasciata a caldo da Salvatore Calleri che della fondazione è il presidente.
Forse è arrivato davvero il momento che Palazzo Vecchio prenda il mano e sul serio la situazione smettendola una volta per tutte di definire Firenze una città sicura, perché sicura non lo è. Smettendola anche di redigere comunicati di solidarietà che non servono a nulla se dopo non vi è alcun seguito sul piano strettamente operativo e non viene affrontato per niente il problema di fondo, il degrado e lo spaccio che esiste nel Giardino dove operano in totale libertà spacciatori, gang più o meno baby e gruppi di maranza. E questa è solo una ulteriore lampante testimonianza, certo la più grave, del clima che si respira all’interno della piccola oasi verde dove la gente ormai preferisce girare al largo. Prima che la situazione davvero diventi intollerabile e che si scelgano altre vie per garantire un minimo di vivibilità, sicurezza e decoro, come i vigilantes privati pagati dagli stessi cittadini stanchi di furti, spaccate e aggressioni che girano di notte nell’area Leopolda-ex teatro comunale. Segno più che evidente del fallimento su questo tema fortemente sensibile sia per i cittadini che per i turisti, di tutta la politica portata avanti fino a questo momento dal Comune.