Nemmeno una settimana dallo sfregio alla lapide che ricorda il giudice fondatore del pool antimafia e va in scena l’ennesimo episodio di violenza provocato dal rifiuto di un cliente del chiosco di acquistare droga
Nemmeno una settimana dallo sfregio alla lapide in memoria del giudice Antonino Caponnetto e il giardino a lui dedicato nel Lungarno del Tempio torna ad essere teatro dell’ennesimo episodio di violenza. Questa volta, protagonista in negativo, è stato uno straniero che aveva tentato di vendere droga a una persona seduta ai tavolini del chiosco e al suo diniego è andato in escandescenze iniziando a scaraventare tavoli e sedie contro i clienti del locale. Una signora che era lì presente è stata colpita al gomito, altri avventori sono scappati e i titolari del chiosco che vende bibite e gelati all’interno della piccola oasi verde hanno subito abbassato il bandone.
“Viviamo con l’angoscia che possa succedere qualcosa. Non possiamo andare avanti così – dice Daniele Coppini, titolare del chiosco e presidente dell’associazione Gli Amici dei Lungarni Fiorentini. Da alcuni mesi è peggiorata la situazione ma ora, con il mese di agosto, i residenti sono in vacanza e il giardino si è riempito di balordi”. Duro ancora una volta il commento di Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, che collabora attivamente con i numerosi comitati di residenti sorti nei vari quartieri cittadini per una maggiore sicurezza sia di turisti che di cittadini. “Il giardino Caponnetto non merita questo – aggiunge -. È necessario riprendere il controllo del territorio. Noi non tollereremo in alcun modo tale situazione e chiediamo alle istituzioni di intervenire prontamente”. Calleri non dimentica di ringraziare le forze dell’ordine “per la maggiore presenza” ma chiede che vengano snelliti i tempi di segnalazione. “Chi è in pericolo – conclude – e richiede un intervento di polizia o carabinieri spesso non può perdere tempo nel rispondere alle numerose domande fatte dagli operatori. Il sistema andrebbe migliorato”.