Il Governatore in diretta Facebook: “Comprate toscano attraverso il piccolo commercio. Quello on-line non mi piace particolarmente”
Dopo l’appello del sindaco Dario Nardella a un Natale sobrio, con l’invito comunque ad acquistare fiorentino per dare una mano alle attività che si spera possano riaprire non appena la Toscana sarà tornata in fascia arancio, tocca adesso a Eugenio Giani schierarsi pesantemente a favore della Regione in quella che è già stata definito la “guerra contro Amazon”.
Già perché il Governatore toscano, durante una diretta Facebook, non solo ha esortato a “Comprare e mangiare toscano” perchè “fa bene alla salute, corrisponde a uno stile di vita, e sostiene le nostre imprese fortemente colpite dal Covid”. E fin qui tutto bene. Ma si è spinto oltre andando a cercarsi un nuovo avversario che stavolta è un vero e proprio colosso nel campo delle vendite (l’espressione forse è addirittura riduttiva…) e in questo periodo di Covid ha visto aumentare i suoi affari in maniera esponenziale. Non che le cose gli andassero male già da prima, ma è indubbio che il virus ha contribuito in maniera decisiva a rafforzarne la fortuna.
“Amazon fa miliardi in questo periodo – ha affermato Giani – così come le catene che hanno saputo servirsi del commercio online; ma vi confesso che a me questo tipo di commercio non sta molto simpatico. Preferisco sapere che invece attraverso il nostro tipo di produzione e la nostra capacità di diffondere i prodotti con il piccolo commercio, possiamo fare un servizio anche di solidarietà per la comunità toscana”. Ha poi invitato ad “andare nei piccoli negozi dove la filiera corta si esprime anche meglio, per valorizzare la nostra produzione agricola, il nostro agroalimentare, la nostra enogastronomia”.
Giani dunque come il leader della Lega Matteo Salvini o il sindaco di Parigi Anne Hidalgo schieratisi anche loro a favore di un “Natale senza Amazon”? Forse, anche se qualche dubbio resta sull’opportunità dell’uscita, soprattutto perché venuta da un Governatore e non da un’associazione di categoria o dai diretti interessati dietro ai banconi dei negozi: il che sarebbe stato anche comprensibile, pure se non del tutto giustificato. E vaglielo a dire poi che la Toscana è al settimo posto per numero di piccole e medie imprese che propongono i loro prodotti sulle piattaforme di e-commerce. Qualcuna in questo modo ha decuplicato e anche addirittura ventuplicato le proprie vendite. Senza considerare il grande successo fra i clienti del mega-magazzino di Jeff Bezos, ma questo appunto è il discorso “incriminato”.