Il Presidente: “Monitoriamo costantemente la tenuta del sistema e non molliamo”. Anche lo Snami firma l’accordo sui tamponi rapidi. La Toscana torna all’8° posto come numero di casi che anche oggi lentamente continuano a scendere
“Monitoriamo costantemente la tenuta del sistema e non molliamo. Stiamo facendo un lavoro certosino di individuazione di spazi da trasformare in luoghi di degenza, dove il paziente Covid possa essere curato e assistito nel miglior modo possibile. Qui, grazie all’intervento della Croce rossa italiana, ci sono già 30 posti letto Covid disponibili, che a breve saranno 60 e che potranno arrivare a 120”. A dirlo è il Governatore toscano Eugenio Giani, recatosi oggi nell’ex ospedaletto fiorentino de “I Fraticini” in via Massoni per un sopralluogo operativo, vista la crescente richiesta di ricoveri, e, soprattutto, per ottimizzare il raccordo tra ospedali e territorio. Era accompagnato dall’assessore alla sanità Simone Bezzini.
“Stiamo lavorando senza sosta sugli ospedali, sulla programmazione e rimodulazione delle loro attività – aggiunge Bezzini – in stretto raccordo con le Aziende ospedaliero universitarie e il territorio, senza trascurare risorse aggiuntive, che potranno arrivare dal privato, la cui collaborazione è fondamentale, considerata la pandemia in atto, con numeri decisamente mai visti primi. La pressione è rilevante e stiamo lavorando a pieno ritmo su tutti i fronti e a tutti i livelli”. Nello specifico, i 60 posti letto messi a disposizione di pazienti Covid-19 o di persone con sintomatologie che prevedano quarantena sono stati realizzati dalla Croce Rossa grazie al contributo della Fondazione Cri Firenze e della Salvatore Ferragamo Spa che ha consentito l’adeguamento e l’arredo del vecchio plesso ospedaliero dismesso nel 1996.
Anche lo Snami Toscana (Sindacato nazionale autonomo medici italiani) ha firmato l’accordo sui tamponi rapidi antigenici, che potranno essere effettuati dai medici di famiglia ai propri assistiti, in studio o a domicilio, nei drive trough o in contesti di microfocolai (https://www.lamartinelladifirenze.it/i-medici-di-famiglia-faranno-i-tamponi/). L’accordo è stato siglato questa mattina a Firenze, nella sede regionale di via Alderotti, dall’assessore alla sanità, Simone Bezzini, e dal presidente dell’organizzazione sindacale Alessio Lambardi. I contenuti del protocollo sono i medesimi: sorveglianza sanitaria, tracciamento dei contatti, potenziamento dell’assistenza ai pazienti con sintomi sospetti, attivazione delle centrali di continuità assistenziale. “Si rafforza la rete”, commenta soddisfatto Bezzini e Lombardi aggiunge: “L’accordo mette ancor più in risalto che il nostro sindacato, anche in questa emergenza Covid, ha come priorità assoluta la tutela dei pazienti e degli operatori sanitari”.
Intanto continua lentamente a calare il numero dei contagi in regione: oggi sono 2.244, rispetto ai 2.479 di ieri, che portano il totale a 65.190 da quando è iniziata la pandemia. Resta altalenante invece la curva dei decessi: 33 quelli odierni contro i 29 di ventiquattro ore fa. Si tratta di 17 uomini e 16 donne con un’età media di 82,4 anni: 10 a Firenze, 2 a Pistoia, 5 a Massa Carrara, 4 a Lucca, 1 a Pisa, 5 a Livorno, 4 a Arezzo, 1 a Grosseto, 1 residente fuori Toscana. Ma ci sono due notizie positive: la Toscana torna all’8° posto in Italia come numerosità contagi con circa 1.748 casi per 100.000 abitanti e i guariti sono in tutto 19.116 (1.178 in più rispetto a ieri, +6,6%).
L’età media dei 2.244 casi di oggi (+3,4%) è di 45 anni circa. I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.227.725, 13.690 in più rispetto a ieri. Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 2.194 casi per 100.000 abitanti, Pisa con 2.072, Firenze con 1.909, la più bassa Grosseto con 922. Complessivamente, 42.704 persone sono in isolamento a casa, sono invece 35.496 quelle, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate. Le persone ricoverate nei posti letto Covid sono 1.776, 234 quelle che si trovano in terapia intensiva.
Dall’inizio dell’epidemia le persone che non ce l’hanno fatta sono 1.594.