E’ bufera politica dopo l’indagine della Procura fiorentina che ipotizza l’alterazione dei bilanci facendo risultare minori ricavi per poi assumere una posizione di forza nei riguardi del Comune per la revisione dei prezzi al chilometro
Fratelli d’Italia, Lega, Gruppo Centro, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto-Italexit chiederanno una commissione d’indagine in Consiglio comunale sulla vicenda dei bilanci alterati che, secondo l’indagine avviata dalla Procura fiorentina, avrebbe coinvolto Gest (la società nata nel 2004 per gestire la rete tramviaria a Firenze) dal 2017 al 2021. L’ipotesi della magistratura è che quei bilanci sarebbero stati alterati sovrastimando il fondo accantonamenti e occultando l’effettiva redditività della società per versare meno soldi del dovuto a Palazzo Vecchio, facendo così risultare minori ricavi in modo da assumere una posizione di forza nell’ambito delle trattative con il Comune per la revisione periodica dei prezzi al chilometro. Per questo la Procura ha chiesto che Gest sia amministrata per un anno da un commissario giudiziale come previsto dalle legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Gest, attraverso i suoi legali, replica che gli accantonamenti per le manutenzioni straordinarie dei materiali rotabili e degli impianti fissi sono la prassi per mantenere in efficienza e sicurezza tutto il sistema tramviario. Sarà adesso il Gip a decidere se accogliere o meno la richiesta. Intanto però montano le polemiche politiche.
“È sconcertante quanto sta emergendo dall’inchiesta su Gest. Abbiamo appreso dalla stampa – spiegano i consiglieri di Fratelli d’Italia (Alessandro Draghi e Jacopo Cellai), Lega (Federico Bussolin), Gruppo Centro (Antonio Montelatici), Forza Italia (Mario Razzanelli), Movimento 5 Stelle (Roberto De Blasi e Lorenzo Masi) e Gruppo Misto-Italexit (Andrea Asciuti)– che la Procura ha richiesto di commissariare l’azienda perché, secondo l’accusa, avrebbe alterato i bilanci, facendo figurare fittiziamente minori ricavi. Abbiamo il massimo rispetto per l’inchiesta in corso, ma pensiamo che i fiorentini meritino di sapere se l’Amministrazione comunale abbia mai avanzato formalmente osservazioni o contestazioni in merito alla quota di contributi in conto esercizio a proprio carico e riteniamo doveroso approfondire con quali modalità siano stati calcolati e verificati gli stessi. Per questo stiamo formalizzando la richiesta di istituzione di una Commissione d’indagine per accertare regolarità e correttezza delle attività comunali svolte nell’ambito della determinazione della quota di contributo in conto esercizio a carico del Comune. Ci aspettiamo, inoltre, che il Sindaco Nardella venga urgentemente in Consiglio comunale a spiegare quanto sta avvenendo in queste ore”.
Richiesta sottoscritta in queste ore anche da Sinistra Progetto Comune che ribadisce anche la perplessità sulla rinuncia della politica di gestire direttamente con il pubblico un servizio essenziale. “Precisiamo però – aggiungono Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – che non ci devono essere scuse per sostenere l’inevitabilità di maggiori investimenti sul trasporto pubblico locale. Il Partito Democratico si limita a parlare delle tramvie, regalando consenso alle destre sul capitolo mobilità in tante parti della città. Anche per questo serve massima trasparenza e chiarezza, oltre che un ruolo di controllo maggiore degli enti locali a cui sembrano aver rinunciato tanto Regione, Città Metropolitana e Comune”. Per Mimma Dardano e Nicola Armentano, rispettivamente capigruppo di Lista Nardella e Pd, infine si tratta di “una richiesta strumentale, scollegata dai fatti e non adeguata rispetto alla situazione e alle competenze del Consiglio comunale”.