Serviranno a far passare il “peduncolo” Libertà-San Marco della linea della tramvia per Bagno a Ripoli. Il via libera in consiglio comunale. Opposizioni all’attacco: “progetto sbagliato” e “tratto monco”. La replica di Giorgetti: “Argomentazioni inesatte e pretestuose”
Puristi e amanti del bello si rassegnino, ancora una volta. Per consentire il passaggio del peduncolo Libertà-San Marco della tramvia, la cosiddetta variante centro storico, deliziosi ganci di metallo verranno posti sui palazzi di via Cavour e via Lamarmora per consentire di portare la linea elettrica nelle due strade e permettere così l’attraversamento del tram. Oddio, forse meglio dei pali piantati alla stazione, un vero e proprio brutto bosco di metallo che deturpa anche la visione della chiesa di Santa Maria Novella, ma comunque una scelta discutibile all’interno di quella che comunque permane una decisione perlomeno “stravagante” per non dire sconsiderata: far arrivare il peduncolo da piazza Libertà a piazza San Marco passando appunto da via Cavour per poi ricongiungerlo al viale Matteotti con la linea della tramvia Bagno a Ripoli-Rovezzano attraversando stavolta via Lamarmora.
Il via libera alla Vacs (la variante alternativa al centro storico) è arrivato nell’ultima riunione del consiglio comunale e ha portato anche una fiumana di polemiche. La delibera era necessaria per la costituzione del “diritto di servitù” che occorre per l’apposizione dei ganci. Caustico Federico Bussolin, capogruppo della Lega, che ricorda a Gennaio il viaggio di prova della tramvia alimentata a terra dalla stazione alla Fortezza e le parole del sindaco Dario Nardella e dell’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti i quali annunciavano come imminente l’adozione di questo sistema per eliminare proprio i pali di Santa maria Novella. “invece eccoci – attacca – oggi a votare la posa dei ganci ai muri dei palazzi da piazza della Libertà a piazza San Marco per costruire una ragnatela di fili che forse piacerebbe a Spider Man ma non certo ai fiorentini. Noi siamo favorevoli al completamento dei percorsi tramviari, ma la Giunta sta prendendo in giro Firenze con i suoi “vedremo” e “faremo” mettendo in difficoltà chi crede nello sviluppo infrastrutturale della città. Che fine hanno fatto quei tram promessi dal sindaco per quella tratta? E perché si sceglie, nel 2021, di non adottare una tecnologia impiegata in tutta Europa da molti anni per salvare lo skyline unico del nostro centro storico?”.
Più duri Jacopo Cellai e Alessandro Draghi di Fratelli d’Italia che parlano senza giri di parole di “progetto sbagliato: un tratto monco di tramvia per collegare piazza Libertà con San Marco per poi fermarsi lì. Non solo un bagno di sangue per i residenti che vedranno sparire 100 posti auto senza un’alternativa, ma, ciliegina sulla torta, ganci sulle mura dei palazzi e fili che deturperanno un altro pezzo di centro storico, dopo i pali in Santa Maria Novella. Questa giunta vuole ad ogni costo continuare a sbagliare. Dopo la scelta scellerata di occupare col tram i viali di circonvallazione del Poggi (senza che si sia pensato a una circonvallazione alternativa per le auto), ora si procede a spron battuto con il tram a fili per piazza Libertà, via Cavour, via Lamarmora e San Marco”.
Secca la replica di Giorgetti che bolla come inesatte e pretestuose le argomentazioni delle minoranze. “Il progetto della linea tranviaria prevede anche sistemazioni urbane delle strade interessate con piazza San Marco che sarà completamente riqualificata eliminando tra l’altro i transiti davanti alla basilica. La linea Bagno a Ripoli-Rovezzano utilizzerà mezzi di nuova concezione progettati per effettuare lunghi tratti senza alimentazione da catenaria; mentre sulle linee già in funzione, compresa la VACS, transiranno gli attuali tram Sirio modificati per poter transitare a batteria su percorrenze più limitate. Quanto ai parcheggi, saranno recuperati nelle viabilità limitrofe come già avvenuto nelle altre linee. Non abbiamo mai parlato di tram alimentato da terra. Questa tecnologia non è mai stata presa in considerazione”.