In dieci punti la “road-map” di Nardella per arrivare ad avere il nuovo impianto pronto fra quattro anni. Commisso: “Fatto un importante passo in avanti”
Il dado dunque è tratto. Il nuovo stadio della Fiorentina si farà nell’area sud di Mercafir a Novoli e sarà pronto in quattro anni. Dell’Artemio Franchi non si sa bene ancora quale sarà il futuro anche se la task force di coordinamento che Nardella metterà in campo nei prossimi mesi sarebbe orientata a un restyling importante ma comunque minore rispetto ai progetti fin qui presentati per ammodernare la struttura.
E per dare più forza al progetto il primo cittadino fiorentino ha stilato una vera e propria “road map” in dieci punti che rappresentano altrettanti step da qui a quando lo stadio sarà finito. L’impressione però è che il “fast fast fast” (veloce, veloce, veloce) tanto caro al patron della Fiorentina Rocco Commisso stavolta sia stato un po’ troppo “fast”. Da una parte c’era la necessità per Nardella di fare presto per non vedersi portar via tutta l’operazione da Campi Bisenzio, entrata negli ultimi giorni pesantemente a gamba tesa con il suo sindaco Fossi dichiarando la sua immediata disponibilità ad ospitare la nuova struttura.
Dall’altra c’era da considerare anche la forzatura dello stesso Commisso che con la presentazione qualche giorno fa dei nuovi terreni a Bagno a Ripoli su cui sorgerà la “Casa Viola aveva dato un segnale fortissimo sull’esigenza di muoversi rapidamente per non vedere compromesso tutto con un contraccolpo personale e politico di non poco conto per il primo cittadino fiorentino.
In tutto questo il fantasma del Franchi e della sua riqualificazione per niente considerata nonostante un vivissimo dibattito in città e sui sociali che ha coinvolto centinaia di persone e di tifosi fino all’appello inviato al sindaco dai giornalisti Alessandro Fiesoli e Riccardo Catola e sottoscritto da oltre trecento fra sostenitori, liberi professionisti, imprenditori e giornalisti, perché la Fiorentina continuasse a giocare nella sua casa naturale riqualificata e modernizzata come vogliono le regole del calcio-business attuale.
Dieci punti dunque che partono con la vendita diretta dell’area così che possa essere un impianto di proprietà della società viola come vuole Commisso (il Franchi è comunale). Il bando per la gara pubblica, assicura Nardella, sarà pronto a gennaio e oltre alla realizzazione dello stadio si prevedono 18mila metri quadri di aree commerciali, 4mila di strutture ricettive-turisistiche, 8mila di ‘direzionale’. L’area poi nella prossime settimane sarà inserita nel piano delle alienazioni come atto propedeutico alla vendita e servirà il “perfezionamento della variamente urbanistica” in modo che i lavori per il nuovo svincolo autostradale e la stazione ferroviaria ‘Guidoni’ possano essere contemporanei a quelli per il nuovo stadio.
Inoltre il parcheggio da 1.500 posti auto sarà a carico del Comune e lo spostamento della Mercafir avverrà in massimo 24 mesi: i proventi della vendita dell’area per realizzare lo stadio “serviranno per realizzare il primo lotto dei nuovi mercati generali, decisivo per liberare l’area”. Per quelli restanti “troveremo le risorse nei prossimi bilanci ma nessun costo sarà a carico degli operatori del mercato”. Verrà redatto infine un piano generale di riqualificazione dell’area da approvare senza passare dal Consiglio e sarà costituita una task force con incontri settimanali per fare il punto della situazione. Ed eccoci al punto più importante: l’impegno a “terminare tutto in 48 mesi, progettazione e realizzazione” in concomitanza con la scadenza del secondo mandato: se tutto parte a gennaio 2020 la scadenza è gennaio 2024.
E il Franchi? Secondo Nardella potrà ospitare altre discipline sportive come l’atletica o il rugby. “Il punto di chiarezza è questo – sottolinea -. Fare lo stadio alla Mercafir ma mettere in protezione e valorizzare il Franchi perché non possiamo permetterci che lo stadio storico di Firenze diventi un luogo abbandonato o inutilizzato”. Soddisfatto Commisso: “Il Comune e il sindaco Nardella hanno fatto un importante passo in avanti per permettere a chi vuole investire come noi della Fiorentina sul territorio, di avere certezze e iter chiari e più snelli. Iniziano a vedersi concrete possibilità per realizzare un’opera importante come potrà essere il nuovo stadio della Fiorentina. Continueremo il nostro dialogo con il Comune e i rispettivi team di lavoro così che si possa procedere in maniera spedita”.