Siccità, aumento del costo di energia e materie prime, ungulati le emergenze da affrontare secondo il neo presidente che riceverà la collaborazione del direttore Marco Anchinico
Francesco Colpizzi è il nuovo presidente dell’Unione degli Agricoltori di Firenze. Nel mondo degli agricoltori da oltre 30 anni, alla guida di due aziende (a Firenze e in Maremma) e di due cooperative nei settori del vino e dei servizi all’agricoltura, vicepresidente del Consorzio Chianti Classico, Colpizzi è stato eletto presidente ieri al termine dell’assemblea dell’Unione. Vicepresidenti sono stati eletti Giovanni Busi, Valeria Bruni Giordani, Francesco Miari Fulcis. La nuova elezione segue di poche settimane la nomina del nuovo direttore, Marco Anchinico, profilo con esperienza pluriennale all’interno dell’Unione e dottore commercialista revisore dei conti, tanto da ricoprire anche la carica di capo servizio tributario fiscale all’interno dell’associazione.
“La presidenza dell’Unione degli agricoltori è una bella sfida – ha spiegato Colpizzi -. I temi a cui dare attenzione sono tanti, a cominciare dalla siccità. Se andiamo a conteggiare i dati pluviometrici dell’ultimo anno con quelli di 20 anni fa in realtà non è che piove di meno, il problema è che sta piovendo peggio: tutto è concentrato in alcuni momenti. Io credo che occorrerà rivedere tutta la politica dell’acqua, perlomeno a livello regionale, rendendo più facile la realizzazione dei bacini artificiali, solo che oggi realizzare anche un piccolo invaso collinare determina tutta una serie di adempimenti che sono fortemente dissuasivi”. Per quanto riguarda il vino, continua Colpizzi, “i problemi sono connessi all’aumento del costo dell’energia e delle materie prime. Il 2022 si è chiuso con condizioni di incrementi importanti che hanno riguardato i vini della provincia di Firenze ma anche tutti i vini toscani: tuttavia dalla fine di dicembre c’è stata una riduzione delle vendite sia nel canale tradizionale ma pure in quello moderno. L’olivicoltura poi risente della mancanza totale di investimenti, è un po’ come la viticoltura degli anni ’50. Ricordiamoci che la nostra collina senza ulivo perde gran parte dei connotati estetici e territoriali”.
Tra i temi su cui fare attenzione, sottolinea ancora Colpizzi, “ungulati e lupi che minano in maniera pericolosa le attività di tutti i nostri allevamenti. Ho la sensazione che si stia scontando un ecologismo molto di facciata e che poco ha a che vedere con un approccio di sostenibilità ambientale corretto. Il nostro interlocutore istituzionale è la Regione Toscana. Qui devo dire che abbiamo un interlocutore diretto, Stefania Saccardi, che è persona attenta, disponibile all’ascolto e con la volontà di risolvere i problemi”.