Il sindaco Dario Nardella ha consegnato le chiavi della città a Giovanna Botteri. Monumenti illuminati, imprenditrici in piazza e tante idee per resistere all’emergenza
Flash mob, eventi, iniziative e una illuminazione particolare dei principali monumenti insieme alle sei porte cittadine. Firenze ha ricordato così la Giornata internazionale della donna che ha avuto uno dei suoi momenti clou nella consegna della chiavi della città da parte del sindaco Dario Nardella alla giornalista Giovanna Botteri nel corso di una cerimonia nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio svoltasi in modalità telematica a causa delle norme per il contenimento del Coronavirus. Prima della consegna Nardella ha intervistato la storica inviata di guerra di Rai3.
“Abbiamo bisogno di stimoli e testimonianze come la tua – ha detto il sindaco -. Il modo, la professionalità e lo stile con cui ci hai accompagnato nel raccontare, da quei primi giorni a Wuhan in Cina, cosa stava accadendo e cosa stava per succedere, sono insostituibili e hanno segnato il rapporto che noi italiani abbiamo stabilito con la pandemia. Le Chiavi della città sono il simbolo della resilienza – ha concluso Nardella – e della universale resistenza di Firenze perché fiorenze è piena di bellezza nella sua imperfezione”.
Un messaggio di coraggio, speranza e solidarietà è arrivato dalle Giovani Imprenditrici attraverso il flash mob organizzato sulla scalinata di Piazzale Michelangelo. L’iniziativa nasce da un’idea di Confartigianato Giovani Imprenditori. “ Vogliamo dire alle artigiane fiorentine: non siete sole – dice la presidente Bianca Guscelli – Unendo forze e idee potremmo crescere ancora di più. La crisi lo dimostra: le imprese che reggono meglio sono quelle che collaborano tra loro”. Secondo i dati sull’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Firenze, relativi al terzo trimestre 2020, nella città metropolitana di Firenze sono 23.026 le imprese femminili (il 21% del totale) di cui 20.170 attive: nei primi nove mesi dell’anno scorso ci sono state 1000 iscrizioni e 1127 cessazioni. I settori dove le donne imprenditrici sono più presenti sono il commercio (5.242 imprese), il manifatturiero (3.247), servizi (2.041), alloggio e ristorazione (1.862), agricoltura e pesca (1.702). Il 60,9% delle attività “rosa” risiede nell’area urbana fiorentina, il 20,2% nell’empolese Valdesa, il 9% in Mugello e in Val di Sieve, il 5,5% nel Chianti, il 4,4% nel Valdarno Superiore.
Donne motore importante da sempre anche per il mondo della cooperazione, come ha ricordato la presidente di Confcooperative Toscana Claudia Fiaschi: “La loro presenza – ha sottolineato – è maggioritaria tra gli addetti, tra i soci, e sempre di più anche nella governance delle nostre imprese cooperative, ma c’è ancora tanto da fare”. Mentre secondo Antonella Giachetti, presidente nazionale di Aidda, l’Associazione delle donne imprenditrici e dirigenti d’azienda, servono “Misure urgenti per il lavoro femminile”, perché “sta aumentando il divario di genere”.
E ancora ieri l’inaugurazione del giardino sul lungarno Colombo intitolato a Tina Anselmi, prima donna ministro della Repubblica che come ha ricordato il sindaco Nardella “ha incarnato tutti i valori della Repubblica, legati anche alla Resistenza e alla lotta per la libertà”. Infine il Consiglio Regionale ha consegnato un riconoscimento a “cinque donne per la ripartenza” le scienziate Teresa Fornaro e Claudia Volpi, la ricercatrice Elisa Volpi, le sportive Ambra Sabatini e Chiara Sacco.