Il Comitato Amici degli Alberi ha dato vita a una performance molto emozionale per impedire il taglio delle piante previsto per domani 1 marzo
A loro l’idea di “tagliare per ripiantare” proprio non va giù. Anche perché quei pini precisano, “di città, rispetto a quelli marittimi”, godono non di buona ma di ottima salute. E allora per protestare contro l’abbattimento delle piante superstiti previsto per domani 1 marzo hanno dato origine a un flash-mob molto coinvolgente e a un presidio svoltisi davanti alla Rai di via Ettore Bernabei.
Il Comitato Amici degli Alberi del Quartiere 2 è sceso in strada per protestare contro l’abbattimento di tutti i pini superstiti di via Aretina: un’operazione, sostengono ancora massiva, generalizzata e non supportata da analisi e prove strumentali dato che gli stessi alberi, solo tre anni fa erano stati considerato sani dalle perizie tecniche allora svolte. Alla manifestazione ha partecipato anche il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi che ha espresso solidarietà verso la protesta.
Tutto è cominciato quando alcuni residenti della strada si sono accorti di una segnaletica provvisoria messa nella zona qualche giorno prima in cui si annunciava la manutenzione del patrimonio arboreo. Immediatamente è nato il sospetto che dietro a quella formula alquanto ambigua si potesse celare qualcosa di ben più grave, la volontà di tagliare gli alberi come avvenuto in Piazza della Vittoria e in altre parti della città.
“Gli alberi – spiegano – vengano tagliati solo in base alla presunzione di una loro cattiva condizione che li rende pericolosi affermano quelli del Comitati e che spesso contrasta con perizie tecniche indipendenti, come nel caso specifico, quando tre anni fa, gli esami su questi alberi ne certificarono le buone condizioni di salute. In soli tre anni, pochi in relazione al ciclo vitale delle piante, difficilmente possono aggravarsi come invece sostengono dal Comune”. Dopo il taglio del primo filare il presidio è divenuto permanente e ha dato vita anche a una petizione rivolta a palazzo Vecchio per dire no al taglio dei pini superstiti. Secondo il comitato esistono soluzioni meno drastiche e più economiche di un taglio generalizzato: manutenzione preventiva e messa in sicurezza.
“Come è stato fatto – sottolineano – a Lignano Sabbiadoro oppure a Lido di Camaiore. Ci domandiamo infatti come sia possibile che in una città come Firenze, ci siano solo venti giardinieri comunali. Un numero così esiguo, non può che trasformarsi in una mancanza di manutenzione del patrimonio arboreo cittadino, che a sua volta evolve nella necessità, di un taglio indiscriminato dello stesso, che è esattamente quello che sta succedendo, e che noi vorremmo impedire, per evitare la desertificazione di Firenze, che non aggiunge bellezza o benessere alla città, ma contribuisce a degradarla”.