Draghi: “Chiediamo a Conte e a Di Maio di riportare a casa i nostri connazionali e di difendere la credibilità dell’Italia a livello internazionale”
Vicinanza ai familiari dei 18 pescatori di Mazara del Vallo che ormai da due mesi sono tenuti in ostaggio in Libia con la scusa di aver sconfinato dalle acque internazionali a quelle del paese africano.
L’ha espressa questa mattina Fratelli d’Italia con un flash mob sul Ponte alla Carraia. Il sequestro è avvenuto all’indomani del viaggio istituzionale del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, atterrato in Libia per suggellare l’accordo tra il premier libico, Fayez al Serraj, riconosciuto dall’Onu, e il presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk, Aguila Saleh, per tagliare fuori il generale Haftar a autoproclamatosi capo dell’esercito libico dell’Est del Paese. Un’azione considerata uno ‘sgarbo diplomatico’ dalle milizie dell’Lna (Lybian national army) fedeli al generale della Cineraica.
Di qui la ritorsione nei confronti degli equipaggi dei due motopescherecci coinvolti, l’Antartide e il Medina. I familiari dei pescatori, anche nelle ultimissime ore, continuano a chiedere un intervento del Governo che sblocchi in maniera definitiva la situazione e consenta loro di riappbarcciare i propri cari. “
Chiediamo al Premier Conte e al Ministro di Maio – spiega il capogruppo di FdI a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi – di riportare a casa i nostri connazionali e di difendere la credibilità dell’Italia a livello internazionale. Continueremo la nostra battaglia fin quando i pescatori non verranno liberati e riconsegnati alle proprie famiglie”. Draghi domani, durante la riunione del Consiglio Comunale che si terrà in streaming a causa della recrudescenza dei contagi da Coronavirus, ricorderà i fatti fin qui accaduti ponendo l’accento su “quest’episodio trascurato dalla politica italiana”.